Lo studio punta anche a capire l'effetto della nuova normativa che dal gennaio 2020 impone alle navi di usare olio combustibile con un contenuto di ossido di zolfo inferiore allo 0,5%, rispetto al precedente 3,5%. "Abbiamo scelto di realizzare questo nuovo studio - spiega al sito francese "20 minutes" il coordinatore dello studio Leonidas Ntziachristos, professore all'Università Aristotele di Salonicco - in un momento in cui l'attività del porto è la più importante, con la ripresa delle navi da crociera e il picco del traffico di traghetti da e per la Corsica e il Nord Africa". Gli scienziati hanno allestito a Marsiglia uno yacht trasformandolo in un laboratorio sull'acqua con, a bordo, le ultime tecnologie per analizzare in tempo reale e nel dettaglio il fumo delle barche avvicinate dal mezzo: "Queste misurazioni - spiega Barbara D'Anna, direttrice della ricerca al CNRS e responsabile della campagna di monitoraggio - dovrebbero fornire una panoramica completa degli inquinanti emessi dalle navi, ben oltre lo zolfo". Attualmente solo il 10% delle particelle emesse dalle navi viene catturato dai filtri messi in opera dagli armatori: "Questo studio - aggiunge D'Anna - dovrebbe consentirci di rilevare anche i composti organici volatili".(ANSAmed).
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