BRUXELLES - Quasi dodici ore di tensioni, attacchi incrociati, tensione. Poi, l'accordo al fotofinish.
L'Ue salva l'unità di fronte al nemico russo sul dossier più difficile, quello dell'energia. Lo fa limando, parola per parola, delle conclusioni che restano abbastanza ambigue da lasciare tutti e 27 soddisfatti a metà ma, per il partito del 'price cap' e del nuovo Sure sull'energia, l'intesa registra dei passi avanti. Tanto che Mario Draghi, lasciando l'Europa Building, sottolinea: "E' andata bene". L'accordo, infatti, mette nero su bianco "l'urgenza delle decisioni concrete" da prendere sul gas con una serie di misure che includono la piattaforma di acquisti comuni e un nuovo benchmark complementare al TTF, cioè al mercato del gas di Amsterdam.
Il binario da seguire resta quello proposto dalla Commissione il 18 ottobre scorso. Le misure, nel concreto, non cambiano: si va dalla piattaforma aggregata per il gas - volontaria ma obbligatoria per una quota del 15% del volume totale degli stoccaggi in Europa - all'incentivazione delle rinnovabili fino a un price cap al gas nella formazione dell'elettricità. E, sull'applicazione del modello iberico - caldeggiata dalla Francia ma non dalla Germania - che si potrebbe aprire la strada ad un nuovo Sure sull'energia.
"Le prossime due, tre settimane sono quelle che permetteranno alla Commissione europea di esprimersi molto chiaramente sul meccanismo" di un tetto al prezzo del gas. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine della prima giornata di lavori al vertice Ue. "A fine ottobre, inizio novembre avremo questo meccanismo che potrà essere esplicitato e dunque implementato. E, in particolare sul corridoio di prezzo sul gas e di solidarietà finanziaria penso si possa andare molto spediti".
Avvio in calo per il gas dopo l'accordo notturno europeo sull'energia: al TTF di Amsterdam il prezzo in avvio cede il 2,35% a 124 euro al megawattora. La chiusura di ieri era stata a quota 127 euro.