BRUXELLES - Annullare la decisione con cui la Commissione Ue nel 2015 chiese al Lussemburgo di recuperare da Fiat Chrysler Finance Europe l'aiuto ritenuto illegittimo e incompatibile con il mercato unico ottenuto attraverso il meccanismo di tax ruling: questa la richiesta - non vincolante - avanzata dall'avvocato generale della Corte di giustizia Ue Pritt Pikamae sul ricorso presentato a questo proposito dall'Irlanda. Lo ha reso noto la stessa Corte.
L'avvocato ha anche chiesto l'annullamento della sentenza con cui nel 2019 il Tribunale Ue respinse analoga richiesta presentata dal Lussemburgo e dalla stessa Fiat.
Secondo l'avvocato generale, la sentenza del Tribunale oggetto dell'impugnazione viola le disposizioni del Trattato che disciplinano la ripartizione delle competenze fra l'Unione e i suoi Stati membri e che prevedono un divieto di armonizzazione in materia fiscale.
Inoltre, lo stesso Tribunale avrebbe commesso un "errore di diritto" accogliendo la tesi della Commissione in merito ai presunti vantaggi fiscali ottenuti da Fiat. Nel 2015 la Commissione europea stabilì che gli accordi fiscali del Lussemburgo con Fiat Finance and Trade e dell'Olanda con Starbucks erano da considerare "illegali". Entrambe le società, secondo la commissaria alla concorrenza, la danese Margherete Vestager, avevano usufruito di" vantaggi fiscale indebiti" nell'ordine di "almeno 20-30 milioni" ciascuna. In quanto considerati aiuti in contrasto con le norme sul mercato unico, la Commissione aveva chiesto alle autorità dei due Paesi interessati di recuperare queste somme. "Le autorita' nazionali - aveva osservato all'epoca Vestager - non possono dare vantaggi sleali" a quelle societa',come appunto le multinazionali, che possono organizzare sofisticate architetture fiscali.
Sempre oggi Pikamae ha invece proposto di respingere il ricorso presentato da Fiat Chrysler contro la decisione del Tribunale Ue perchè, tra l'altro, la Commissione non era tenuta a prendere in considerazione la dimensione infragruppo e transfrontaliera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA