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Ambientalisti e agricoltori, doppia protesta a Strasburgo c'è anche Greta

Ambientalisti e agricoltori, doppia protesta a Strasburgo c'è anche Greta

Le manifestazioni 'pro' e contro' in vista del voto sulla legge per il ripristino della natura

12 luglio 2023, 12:38

dell'inviato Michele Esposito

ANSACheck

Giovani ambientalisti davanti al Parlamento di Strasburgo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Martedì mattina, ingresso del Parlamento europeo a Strasburgo. Sotto un sole poco alsaziano si fronteggiano due presìdi, due mondi, due istanze: da un lato gli ambientalisti guidati da Greta Thunberg, dall'altro gli agricoltori che, da tutta Europa, sono arrivati per chiedere quella che, di fatto, è una pausa al Green Deal. Oggetto del contendere è la legge per il ripristino della natura, pilastro del Fit for 55 sul quale la plenaria è chiamata ad esprimersi. Sarà un voto al buio. Sarà, soprattutto, l'apice della battaglia tra la dottrina Timmermans, attuale vice presidente della Commissione, e la trincea issata dal leader del Ppe Manfred Weber.

Nei corridoi dell'Eurocamera, in vista del voto - mercoledì a mezzogiorno - sul regolamento si guarda già al pallottoliere e si contano gli assenti. Comunque andrà, la differenza tra i favorevoli e i contrari potrebbe contarsi sulle dita di una mano. Da un lato ci sono i Verdi, la Sinistra, i Socialisti, buona parte degli indipendenti (M5S incluso), tutti a favore della legge. Sull'altra sponda i sovranisti di Id, i Conservatori di Ecr, i Popolari. In mezzo, il gruppo di Renew. "Siamo 70 a 30, fondamentalmente siamo favorevoli al testo", ha spiegato il capogruppo Stephane Sejourné ribadendo l'obiettivo principale dei liberali: arrivare ad un compromesso. Per questo, Renew ha presentato una serie di emendamenti che ripresentano di fatto il testo approvato dal Consiglio Ambiente lo scorso giugno. Un testo diverso e sensibilmente più morbido rispetto a quello che approderà in Plenaria. Dirimente sarà anche l'ordine degli scrutini. Ad essere votata per prima è la richiesta di rigetto della proposta di legge sulla natura. Solo nel caso la proposta di rigetto non passi l'Aula sarà chiamata a votare circa 140 emendamenti. Con quelli di Renew che sono stati già cerchiati con il rosso. Nel frattempo all'Eurocamera si naviga a vista.

"Con sincerità vi dico che non so come finirà", ha ammesso Sejourné ai cronisti. Ma anche nel Ppe non si è affatto certi che il loro blitz andrà a buon fine. Una sponda potrebbe essere arrivata dal colloquio della presidente del Pe Roberta Metsola al Financial Times. I legislatori dovrebbero evitare di oltrepassare la "linea invisibile" tra le ambiziose politiche verdi e il sostegno dei cittadini per i cambiamenti imposti alle loro vite, ha avvertito Metsola spiegando che, forse, "non si è tenuto conto dell'impatto economico e sociale di ciò che facciamo".

Sotto traccia, anche Ursula von der Leyen si sta muovendo. "Farà il necessario per convincere quanti più colleghi del Ppe possibile", raccontava pochi giorni fa il presidente della commissione Ambiente del Pe Pascal Canfin. Sulla legge sulla natura si gioca tanto anche Weber. Il leader del Ppe ha partecipato alla protesta degli agricoltori, ha annunciato un incontro con Greta Thunberg che poi non c'è stato. Ha incontrato, infine, gli attivisti pro-clima per ribadire che il Ppe "non è contro il ripristino della natura ma contro questa legge sulla natura".

Una legge che, per Greta, va invece votata senza se e senza ma. L'attivista svedese dovrebbe essere in Aula al momento del voto. Al presidio davanti al Pe ha sottolineato che sul clima "i politici hanno tradito la fiducia dei giovani". E, rivolgendosi agli agricoltori, li ha quasi ammoniti: "Attenti, senza la natura non c'è cibo". Il gruppo S&d, dal canto suo, non sembra mostrare crepe. Il canale con il Ppe, sempre aperto al compromesso sugli effetti del Green Deal sull'agricoltura, questa volta è rimasto inesplorato. La capogruppo S&d Iratxe Garcia Perez ha sottolineato che il Ppe "con l'unico obiettivo di attrarre i voti che vanno all'estrema destra, si sta posizionando sul negazionismo climatico". Parole alle quali hanno risposto in maniera compatta Fdi, Lega e Fdi. La maggioranza al governo è compattamente contraria ad una legge che "è un inchino all'ideologia green".

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