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Ambiente: Francia, verso nazionalizzazione duna di Pilat

Per facilitare gestione gioiello naturalistico su baia Arcachon

05 maggio 2015, 12:37

Redazione ANSA

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Le dune di Pilat - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le dune di Pilat -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Le dune di Pilat - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Chiara Rancati) (ANSAmed) - PARIGI, 5 MAG - La duna più alta d'Europa dovrebbe presto diventare di proprietà pubblica. Per semplificarne la gestione, lo Stato francese ha deciso di lanciare una procedura di acquisto per esproprio dei terreni sulla duna di Pilat, collina sabbiosa di 120 metri per 2,7 chilometri che sovrasta la baia di Arcachon, in Aquitania.

Attualmente, spiega il quotidiano La Croix, solo 130 ettari, il 35-40% circa della superficie della duna, appartengono allo Stato, attraverso la Società di conservazione del litorale, mentre il resto è suddiviso in 250 lotti e tra un un grande numero di proprietari, circa 150. Molti di questi non vivono nella regione, non si occupano della gestione dei loro lotti o addirittura non ne conoscono le dimensioni esatte, spesso quasi azzerate dallo spostamento della duna, che arretra in media di due metri all'anno. Ciò rende molto complicato organizzare anche gli interventi più semplici in loco, come per esempio la posa, durante la stagione primaverile ed estiva, di una scala per favorire il passaggio dei visitatori, quasi due milioni all'anno, in modo non dannoso per il terreno. Lo Stato non è inoltre proprietario dell'area alla base della duna di Pilat, su cui si trovano il parcheggio per i visitatori, il centro pedagogico e alcuni piccoli negozi, e paga ogni anno un affitto di 130 mila euro per l'uso delle strutture.

"E' una situazione irrealistica, quasi comica", commentano i responsabili della Società di conservazione, secondo cui l'operazione di acquisto da parte dello Stato rappresenta una "razionalizzazione" necessaria e benvenuta, "per mettere in sicurezza, preservare e valorizzare" un sito naturale unico e delicato. "Stiamo cercando di localizzare tutti (i proprietari), ma è impossibile - spiega il delegato regionale Guillemette Rolland - Quindi si è scelto di condurre questa azione di gestione immobiliare attraverso l'espropriazione. Ciascun lotto avrà un valore, che dipende dalla superficie che ha di foresta e di sabbia, dalla localizzazione e dalla superficie". Finora, ha aggiunto, "le cose vanno bene e i proprietari sono d'accordo" con l'operazione, ma "se qualcuno dovesse opporsi, potrebbero volerci degli anni" per risolvere il contenzioso. In ogni caso la procedura richiederà almeno due anni e un budget, già stanziato, di 5,5 miliardi di euro. (ANSAmed).

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