"Non solo dialoghi - ha spiegato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa aprendo la Cop - ma distribuzione di impegni per contrastare le problematiche del Mediterraneo. L'Italia si è già fortemente impegnata, e porta al tavolo la legge Salvamare e il contrasto alle plastiche, poi c'è l'impegno supplementare con le aree marine protette, che vogliamo sviluppare ancora di più anche in chiave transnazionale, e quello sulla biodiversità. Il Mediterraneo è la nostra casa comune, dalla cui salute dipendono le prospettive di benessere e pace per i nostri figli. I dati che lo riguardano sono però allarmanti: negli ultimi anni abbiamo infatti avuto una riduzione delle specie e molte altre rischiano l'estinzione".
Le principali minacce che stanno mettendo a rischio specie, habitat e interi ecosistemi del nostro patrimonio naturale sono l'effetto dell'impatto delle attività umane legate all'urbanizzazione, le specie invasive, l'inquinamento, la frammentazione e il consumo di suolo: "Questi dati - ha affermato Costa - ci impongono un cambiamento immediato a livello globale affinché le nostre risorse, i nostri ecosistemi, i nostri mari e oceani, possano essere maggiormente tutelati e protetti. Desidero sottolineare la centralità della Convenzione di Barcellona, dei suoi protocolli, dei suoi centri specializzati e delle persone che la animano che sono il portato del nostro essere mediterranei, e che si trovano oggi ad agire in un quadro di crescenti difficoltà sul piano ambientale e geo-politico prima ancora".
In apertura della prima giornata della Cop 21 è intervenuto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha sottolineato che "Napoli è una città europea del Mediterraneo ma abbiamo il cuore in Africa e in Medio Oriente. Siamo una città senza soldi ma dal basso lottiamo contro i cambiamenti climatici ad esempio come unica città italiana che ha l'acqua pubblica gestita dal Comune e non dalle multinazionali, o varando il lungomare plastic free. Con il cuore siamo vicini a tutti quei Paesi che nel Mediterraneo non costruiscono muri e filo spinato ma dialogo".(ANSAmed).
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