Da parte sua, l'opposizione lavora verso un obiettivo non facile: raggiungere in Parlamento i 121 voti su 300 sufficienti per bloccare l'elezione del presidente della Repubblica - per l'elezione del capo dello Stato ne servono 180 - che aprirebbe la strada al ricorso anticipato alle urne. Syriza, il partito della sinistra radicale e maggior partito d'opposizione, dopo il risultato delle elezioni europee del 25 maggio, in base alle quali è divenuto anche la prima forza politica della Grecia, sta portando avanti una strategia di apertura verso le forze di centro-sinistra allo scopo di creare quell'alleanza necessaria per formare un governo di sinistra.
Il "via libera" a tale linea è stata data pochi giorni fa - non senza problemi da parte dell'opposizione interna - dal Comitato Centrale del partito, dopo che il suo leader Alexis Tsipras e la sua corrente politica, si sono presentati decisi a sostenere l'apertura verso le forze del cosiddetto "arco anti-memorandum" e soprattutto verso "le forze di sinistra, degli ecologisti, dei socialisti e verso tutte le forze popolari che hanno preso le distanze dalle scelte dei partiti del governo di coalizione". Un primo passo in questa direzione lo ha compiuto Tsipras pochi giorni fa quando ha rivolto un appello a tutte le forze politiche - salvo il filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) - per contribuire alla creazione di un ampio fronte comune contro il progetto del governo di privatizzare una parte della Dei, la società ellenica per la produzione di elettricità. "Oggi - aveva detto Tsipras - vogliamo ottenere la massima adesione politica e sociale per evitare la svendita della Dei, un'azienda di importanza strategica per l'economia e la sicurezza del Paese". Emblematico della situazione politica nell'area di sinistra è il fatto che né il Partito Comunista di Grecia (Kke) né Sinistra Democratica (Dimar), uscito fortemente penalizzato dalle elezioni europee, hanno risposto all'appello di Tsipras. Per quanto riguarda le altre forze dell'opposizione, alcune non sono ancora riuscite a superare lo shock della grave sconfitta elettorale del 25 maggio, ed altre sono ancora in cerca di una identità politica.
Da parte sua, Alba Dorata, l'unico partito che insieme con il Kke è uscito rafforzato dalle europee, è tuttora alle prese con la giustizia, con il suo leader e gran parte dei suoi deputati in prigione. (ANSAmed).
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