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Grecia: sempre più probabile ricorso ad elezioni anticipate

Sia governo che opposizione si preparano a questa eventualità

30 giugno 2014, 15:57

Redazione ANSA

ANSACheck
(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 30 GIU - A due anni dalla scadenza naturale della legislatura e nonostante la grande maggioranza dei greci (il 60% secondo gli ultimi sondaggi) sia contraria ad elezioni anticipate, governo e opposizione si preparano a tale eventualità. Del resto tra pochi mesi scade il mandato del Presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, e stando alle intenzioni dichiarate di tutti i partiti d'opposizione sarebbe un'occasione per andare ad elezioni anticipate e "cacciare il governo dei memorandum". Il governo, con il nuovo ministro delle Finanze Gikas Chardouvelis e il suo staff, sta rivedendo le misure economiche previste dai memorandum, soprattutto quelle che non hanno avuto i risultati sperati. Si tratta, tra l'altro, dell'aumento del prezzo del gasolio da riscaldamento, equiparato a quello per le auto, la tassa annua di solidarietà e quella per la prima casa, allo scopo di alleggerire i greci dal peso dell'alta tassazione e dare loro l'impressione che qualcosa si sta muovendo. Naturalmente tutto dovrà avvenire, spiegano fonti del ministero delle Finanze, nel pieno rispetto degli impegni assunti dal governo nei confronti dei creditori internazionali. Il premier Antonis Samaras, fanno notare le stesse fonti, non vuole che si crei alcuna divergenza con i creditori della Grecia prima che inizi la lunga trattativa sull'alleggerimento del debito pubblico del Paese. In ogni caso i risultati del ministero delle Finanze saranno sottoposti all'approvazione dei rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce) e dovrebbero riguardare la Grecia del dopo-memorandum. Nel frattempo, però, aumentano di giorno in giorno le pressioni da parte di deputati di Nea Dimokratia (centro-destra) e del Pasok (socialista), i due partiti che sostengono Samaras, per una politica economica più popolare, mettendo a rischio tutto ciò che secondo il governo è stato ottenuto grazie ai sacrifici del popolo.

Da parte sua, l'opposizione lavora verso un obiettivo non facile: raggiungere in Parlamento i 121 voti su 300 sufficienti per bloccare l'elezione del presidente della Repubblica - per l'elezione del capo dello Stato ne servono 180 - che aprirebbe la strada al ricorso anticipato alle urne. Syriza, il partito della sinistra radicale e maggior partito d'opposizione, dopo il risultato delle elezioni europee del 25 maggio, in base alle quali è divenuto anche la prima forza politica della Grecia, sta portando avanti una strategia di apertura verso le forze di centro-sinistra allo scopo di creare quell'alleanza necessaria per formare un governo di sinistra.

Il "via libera" a tale linea è stata data pochi giorni fa - non senza problemi da parte dell'opposizione interna - dal Comitato Centrale del partito, dopo che il suo leader Alexis Tsipras e la sua corrente politica, si sono presentati decisi a sostenere l'apertura verso le forze del cosiddetto "arco anti-memorandum" e soprattutto verso "le forze di sinistra, degli ecologisti, dei socialisti e verso tutte le forze popolari che hanno preso le distanze dalle scelte dei partiti del governo di coalizione". Un primo passo in questa direzione lo ha compiuto Tsipras pochi giorni fa quando ha rivolto un appello a tutte le forze politiche - salvo il filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) - per contribuire alla creazione di un ampio fronte comune contro il progetto del governo di privatizzare una parte della Dei, la società ellenica per la produzione di elettricità. "Oggi - aveva detto Tsipras - vogliamo ottenere la massima adesione politica e sociale per evitare la svendita della Dei, un'azienda di importanza strategica per l'economia e la sicurezza del Paese". Emblematico della situazione politica nell'area di sinistra è il fatto che né il Partito Comunista di Grecia (Kke) né Sinistra Democratica (Dimar), uscito fortemente penalizzato dalle elezioni europee, hanno risposto all'appello di Tsipras. Per quanto riguarda le altre forze dell'opposizione, alcune non sono ancora riuscite a superare lo shock della grave sconfitta elettorale del 25 maggio, ed altre sono ancora in cerca di una identità politica.

Da parte sua, Alba Dorata, l'unico partito che insieme con il Kke è uscito rafforzato dalle europee, è tuttora alle prese con la giustizia, con il suo leader e gran parte dei suoi deputati in prigione. (ANSAmed).

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