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Turchia: Erdogan vacilla, cambiano equilibri Medio Oriente

Analisti si aspettano approccio nuovo, soprattutto con la Siria

11 giugno 2015, 20:02

Redazione ANSA

ANSACheck
(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - ANKARA, 11 GIU - Diversi analisti e l'opposizione turca da tempo sostengono che la rivolta iniziale dei giovani siriani per più democrazia non si sarebbe trasformata in un atroce bagno di sangue senza l'appoggio da Ankara di Recep Tayyip Erdogan, subito schierato al fianco delle milizie sunnite e jihadiste con l'ossessione di sostituire l'ex-amico Bashar al Assad con un governo dei Fratelli Musulmani. Il terremoto provocato dalla vittoria del 'Podemos curdo' l'Hdp alle politiche turche ha posto fine al potere assoluto del 'Sultano'.

Il suo partito islamico Akp dovrà fare un governo con l'opposizione, o sarà l'opposizione a governare. Erdogan, dovrà restare nel ruolo simbolico di capo dello stato e la politica estera del paese tornerà a essere decisa dal governo.

Una inversione di rotta della politica estera neo-ottomana, sunnita e muscolare dettata finora dal solo Erdogan sembra inevitabile. Non appena il paese avrà un governo il primo grande cambiamento dovrebbe riguardare la Siria. I tre partiti di opposizione Chp, Mhp e Hdp sono contro ogni ingerenza in Siria.

Una maggioranza della popolazione è d'accordo con loro. "Lo scontento verso la politica estera di Erdogan ha contribuito alla perdita della maggioranza da parte dell'Akp", dice l'analista Mustafa Aydin. Il calo del partito islamico è stato netto lungo il confine siriano dove la presenza di centinaia di migliaia di profughi crea forti tensioni. Il Chp di Kemal Kilicdaroglu, alevita come Bashar al Assad, ha inviato delegazioni a Damasco fino a un paio di anni fa. L'Hdp è con i curdi siriani che combattono l'Isis, che Erdogan è accusato di aiutare. Dopo avere pubblicato foto di armi per i jihadisti trasportate su camion dei servizi segreti diretti da Hakan Fidan, il 'custode dei segreti' del Sultano, Cumhuriyet ha rivelato che gli 007 turchi durante la battaglia di Kobane hanno scortato in bus decine di uomini dell'Isis da Atme in Siria fino a Tel Abad, sul confine, aiutandoli ad aggirare le milizie curde. La linea ambigua di Erdogan ha permesso all'Isis di espandersi in Turchia, dove ha ora migliaia di simpatizzanti e 'cellule dormienti'. Chp, Mhp, Hdp sono per una lotta senza compromessi contro il gruppo jihadista. Il nuovo governo, guidato da Kilicdaroglu o a partecipazione Chp o Mhp, dovrebbe portare la Turchia nella coalizione anti-Isis, concedere l'uso della base strategica di Incirlik come chiedono gli Usa e bloccare davvero le 'autostrade della jihad' sul suo territorio.

Kilicdaroglu ha detto che da premier "riporterà la pace" in Siria e Medio Oriente.

La perdita di potere di Erdogan dovrebbe normalizzare i rapporti tesi con gli altri grandi vicini, Iran, Iraq, Russia, Armenia, fare uscire dal gelo con l'Egitto, calato dopo la caduta del presidente islamico Mohammed Morsi, e con Israele, agevolare un accordo sulla crisi di Cipro. E c'è la grande questione Ue. La stretta autoritaria imposta dal 'Sultano' dopo Gezi Park e la Tangentopoli del Bosforo ha paralizzato di fatto il negoziato di adesione. L'opposizione vuole 'ripristinare la democrazia', abolire le leggi 'liberticide'. Insomma tornare in Europa.(ANSAmed).

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