La giovane tunisina, diventata il simbolo della protesta laica contro l'integralismo islamico in Tunisia e oggi residente a Parigi, era stata fermata anche lo scorso 15 luglio, sospettata di aver inventato un'aggressione nella metropolitana ad opera di "salafiti", una settimana prima. Amina aveva raccontato su Facebook di essere stata aggredita da un gruppo di uomini, che le avevano rasato le sopracciglia e una ciocca di capelli mentre usciva dal metrò. Ha anche sporto denuncia. La scena non appare però sui video delle telecamere di sorveglianza della metropolitana parigina. Dovrà comparire davanti al giudice ad ottobre per "falsa denuncia".(ANSAmed).
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