Papa Bergoglio sarà in Turchia il 28 e il 29 novembre, la sua prima visita nel Paese a maggioranza musulmana.
Mehmet Ali Agca sparò a Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1981 mentre il pontefice attraversava Piazza San Pietro a bordo di un veicolo scoperto. Il Papa venne colpito all'addome, alla mano sinistra e al braccio destro, ma i proiettili mancarono organi vitali. Quando Agca venne arrestato pochi minuti dopo, dichiarò di avere agito da solo. Successivamente tirò in ballo come istigatori dell'attacco prima i servizi segreti bulgari e poi quelli russi (il Kgb), ma poi ritrattò tali contraddittorie affermazioni vanificando per decenni le indagini de magistrati inquirenti. Papa Giovanni Paolo II, che si recò ad incontrare Agca nel carcere romano di Rebibbia nel 1983, lo perdonò per l'aggressione subita i cui motivi, comunque, non sono mai stati chiariti.
Nel luglio 1981 un tribunale italiano riconobbe Agca colpevole di tentato omicidio nei confronti del Pontefice e lo condannò all'ergastolo. Nel giugno 2000, la giustizia italiana concesse la grazia ad Agca per l'attentato al Papa e lo estradò verso la nativa Turchia a scontare una pena detentiva per l'omicidio del giornalista turco Abdi Ipekci.
Il 12 gennaio 2006 Agca venne brevemente rilasciato dal carcere, ma un tribunale turco ordinò che fosse imprigionato di nuovo. E' stato rimesso in libertà il 19 gennaio 2010, dopo più di 29 anni trascorsi dietro le sbarre. (ANSAmed).
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