Fondamentale e' anche il ruolo dei media, prosegue Cottini, e quale rappresentazione delle religioni compie. E proprio a proposito delle ultime proteste seguite alla nuova uscita di Charlie Hebdo con nuove caricature del Profeta, "a prescindere dalla paura delle conseguenze, non esiste il diritto di offendere l'altro - osserva il rettore del Pisai.
Cristianesimo ed Ebraismo possono accettare la critica con un sorriso, grazie anche alla fiducia e alla fede in Dio, ma non ci deve essere mai una brutale offesa. Rivendicare la libertà di bestemmia mi sembra esagerato". Al convegno per i 50 anni del Pisai, parteciperanno rilevanti personalità impegnate nel dialogo islamo-cristiano, per favorire "un riconoscimento reciproco tra le religioni e le culture nel mondo di oggi", iniziativa che assume un rilievo particolare dopo i tragici fatti di Parigi.
L'incontro è organizzato in collaborazione con la Congregazione per l'Educazione Cattolica, la Repubblica Federale di Germania e la Georgetown University di Washington D.C. e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e della stessa Università Urbaniana.
Personalità accademiche e religiose di primo piano provenienti da Europa, Stati Uniti, Asia, Africa e Medio Oriente si confronteranno sullo studio e la conoscenza reciproci tra cristiani e musulmani, valutando insieme la situazione attuale dell'insegnamento e della comprensione dell'Islam in ambito cristiano, del Cristianesimo in ambito musulmano e dei benefici sociali e politici che questo approccio può generare. Tra i relatori delle due giornate: i professori John Borelli e Josè Casanova della Georgetown University, mons. Michael Fitzgerald, già presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso e nunzio al Cairo, il docente Mohammed S. Dajani Daoudi, fondatore e direttore del movimento Wasatia di Gerusalemme, altri docenti come Siti Syamsiyatun, della Università Gadjah Mada di Yogyakarta (Indonesia), Amer Al-Hafi, del Royal Institute for Inter-Faith Studies di Amman, l'imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vice presidente del Coreis.
Il convegno sarà concluso da un'udienza di Papa Francesco.
(ANSAmed).
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