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Siria: dopo granata chiesa Aleppo, fedeli tornano per messa

(v. 'Siria: ad Aleppo chiesa colpita da granata...' delle 13.46)

ROMA, 26 ottobre 2015, 17:14

Redazione ANSA

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La granata che ha colpito ieri sera la chiesa di san Francesco ad Aleppo, provocando sette feriti, non ha fermato i fedeli, che oggi sono tornati per la messa.

"Erano in tanti e con gioia abbiamo ascoltato nuovamente il suono delle nostre campane". Così padre Ibrahim Alsabagh, francescano della Custodia di Terra Santa, commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l'attentato che ieri ha colpito la sua parrocchia nel quartiere di Azizieh.

Ricordando i momenti di paura di ieri, racconta: "Proprio in quel momento mi apprestavo a somministrare l'eucaristia ai fedeli. Improvvisamente tutto ha iniziato a tremare e all'interno della chiesa sono caduti moltissimi detriti. C'era talmente tanta polvere che non riuscivamo a vederci l'un l'altro". L'ordigno non è esploso a contatto con la cupola, ma soltanto qualche secondo più tardi, mentre già stava rotolando lungo il tetto. "Se avesse forato la cupola poteva essere una tragedia - nota il francescano - se fosse caduto anche soltanto il lampadario avrebbe potuto uccidere dieci persone". Per il frate nel mirino c'è anche il suo personale impegno nella promozione del dialogo interreligioso. "Alcuni vogliono eliminare qualsiasi segno di riconciliazione e di apertura", afferma il religioso secondo il quale l'attacco è inoltre legato all'odio anticristiano. "La nostra è l'unica chiesa della zona ad essere ancora agibile. Qui si rifugiano in tanti per pregare e forse è per questo che hanno cercato di distruggerla".

Nonostante i fedeli fossero nel panico, padre Ibrahim è riuscito a mantenere la calma e dopo essersi sincerato che non vi fossero vittime gravi, ha invitato i suoi parrocchiani nel giardino della chiesa, dove li ha rassicurati per poi proseguire la funzione somministrando a tutti la comunione.

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