E' quanto indicano Ong e operatori del Centro di Minori di Nuesta Senora del Cobre, ad Algesiras, in provincia di Cadice, dove sono accolti la maggior parte dei migranti minori, per poi essere trasferiti in altri centri dell'Almeria, dell'Andalusia e di Campo di Gibilterra, ormai saturi.
"In maggioranza sono minori marocchini, anche se negli ultimi mesi è aumentato il numero di subsahariani che arrivano dalla Costa d'Avorio e da Guinea Conakry", assicurano fonti di Caritas España. "Un'alta percentuale di migranti minorenni non accompagnati proviene dai paesini vicini a Douaur Mesbah, un centro di pescatori, divenuto una delle basi delle mafie di trafficanti di esseri umani", assicura José Carlos Cabrera, mediatore interculturale del Centro di Minori di Nuestra Señora del Cobre ed esperto in migrazioni.
"Le famiglie pagano fra i 1.000 e i 1500 euro per il passaggio, una metà in anticipo e il resto una volta che i minori arrivano sul territorio spagnolo, nei Centri di internamento per stranieri", aggiunge in dichiarazioni ai media.
Il ricavo lordo per le mafie è fra i 75.000 e i 150.000 per imbarcazione e viaggio, stimano nel centro, in base alle testimonianze raccolte fra i migranti. Salpano dai paesini costieri di Mulau Bousselham, Kenitra, o anche Larache su imbarcazioni pilotate dal 'rais', il capo, che navigano lungo la costa marocchina fino alla Baia di Tangeri e attraversano lo Stretto di Gibilterra allontanandosi dal Capo Espartel, per evitare di essere intercettati dalla Marina spagnola. "I gommoni Zodiac e i barconi arrivano a Cadice, Barbate e al Porto di Santa Maria perché il Sive, che localizza le imbarcazioni prima dell'arrivo alla penisola, non funziona su queste coste dall'agosto 2016", spiega Cabrera. "Il sistema è stato sabotato dalle mafie del narcotraffico che utilizzano la stessa rotta e hanno incendiato il radar" e ora "non c'è denaro per ripararlo". I lavoratori dei centri di internamento di minori stranieri denunciano la mancanza di misure e interventi per far fronte a una situazione di emergenza, che ha ormai saturato le strutture a Cadice, in Almeria e al Campo di Gibilterra, dipendenti dalla Giunta dell'Andalusia. "Quest'anno si prevede un nuovo record di arrivi di minori non accompagnati e la situazione è al limite, dato che le strutture già ospitano il doppio o il triplo della loro capacità di accoglienza", rilevano alla Caritas. "La Croce Rossa, a causa dell'affollamento, non riesce a realizzare le visite mediche, mentre la polizia non realizza i riconoscimenti necessari per l'identificazione dei minori in arrivo, che convivono con i migranti adulti", denuncia ancora José Carlos Cabrera. Anche il Difensore del Minore dell'Andalusia, Jesus Maetzu, non nasconde le critiche perché il diritto di protezione dei minori, che "deve essere un principio base delle politiche di immigrazione degli Stati membri della Ue", viene violato e relegato "alla solidarietà delle Ong". La Ong Caminando Fronteras stima che il 31% delle 388 persone morte sulle coste spagnole fra settembre 2015 e dicembre 2016 erano minori: 122 bambini e adolescenti. Da parte loro organizzazioni per l'assistenza ai migranti e Acnur reclamano "vie legali e sicure per l'entrata in Spagna, perché queste persone non debbano giocarsi la vita per attraversare lo Stretto di Gibilterra o restare in balía delle reti di trafficanti". Dall'inizio dell'anno, 7.774 uomini donne e minor sono arrivati alla penisola iberica attraversando lo Stretto, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le Migrazioni. 44 bambini sono stati posti in salvo da imbarcazioni dirette in Spagna, salpate dalle coste marocchine del Mediterraneo occidentale. (ANSAmed)
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