La mappa, come spiega l'organizzazione in una nota, fornirà alle aziende e agli altri soggetti interessati un elenco globale di iniziative che possono aiutarle a combattere questo abuso nelle loro operazioni e catene di approvvigionamento.
L'organizzazione ha sottolineato che ha una relazione continua con i leader aziendali del settore privato per contrastare il fenomeno della tratta di esseri umani. Nel 2017, l'Iom si è associata all'Iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale (GI) e l'iniziativa del Babson College sulla tratta di esseri umani e la schiavitù moderna per formare la "Responsible and Ethical Private Sector Coalition against Trafficking" (Respect), nell'ambito della quale è stata realizzata la mappa. "Nella nostra economia globalizzata, la domanda di manodopera e servizi a basso costo è ciò che sta spingendo la tratta di esseri umani", ha affermato Sarah Di Giglio, rappresentante Iom in Uk. "Tuttavia, la responsabilità delle industrie e dei consumatori che richiedono manodopera a basso costo e beni economici spesso non viene riconosciuta".
Come risorsa unificata di informazioni, la Mappa interattiva include un database di best practice e rapporti di mappatura degli stakeholder che servirà risorsa primaria per le imprese impegnate nella lotta alla tratta di esseri umani e al lavoro forzato. L'Iom ha ricordato che l'organizzazione combatte la tratta degli esseri umani dal 1994, e in questi anni ha implementato oltre 2.600 progetti in oltre 150 Paesi e ha assistito decine di migliaia di persone vittime della tratta.
"Finché noi, la comunità globale, non affronteremo questa richiesta e riconosceremo che le merci sono vendute a basso costo a causa dello sfruttamento dei lavoratori, compresi i lavoratori migranti, i nostri sforzi per porre fine alla tratta di esseri umani saranno del tutto inadeguati", ha aggiunto Di Giglio. (ANSAmed).
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