(ANSAmed) - BEIRUT, 6 APR - Lotta tra la vita e la morte in
ospedale, ferito da ustioni di terzo grado su tutto il corpo, un
profugo siriano che nelle ultime ore si è dato fuoco nella valle
libanese della Bekaa per protestare contro le difficili
condizioni di vita sue e della sua famiglia, aggravate dalle
misure restrittive imposte dalle autorità per far fronte
all'epidemia di coronavirus. Lo riferiscono oggi media libanesi,
secondo cui il 50/enne si è cosparso di benzina e si è poi dato
fuoco nella cittadina di Taalbaya, nella Bekaa centrale, poco
lontano dal campo profughi dove vive da anni con la sua famiglia
assieme a decine di altri siriani fuggiti dalla guerra.
Dal 2011 in Libano sono ammassati in campi informali più di
un milione di siriani. Una pressione sociale ed economica che si
aggiunge a quella già sostenuta dai circa quattro milioni di
libanesi. La maggior parte dei profughi siriani vive nelle
regioni più depresse e impoverite del Libano.(ANSAmed).
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