Non è ancora chiaro quali danni siano stati inferti e se ci siano vittime. Il blitz appare comunque una risposta ai recenti attacchi contro le forze Usa in Iraq, iniziati il 15 febbraio e proseguiti nei giorni scorsi, e attribuiti a milizie alleate a Teheran. Ma la mossa sembra essere circoscritta, per ridurre il rischio di una escalation.
Inoltre la decisione di effettuare lo strike in Siria e non in Iraq concede al governo di Baghdad un po' di respiro mentre conduce le indagini sugli attacchi che hanno ferito soldati americani. (ANSAmed).
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