Ahmed era approdato nel porto di Augusta dopo essere stato soccorso in mare insieme a numerosi altri migranti, a bordo di una nave appartenente ad una Ong. A suo carico gli investigatori della Polizia di Stato, sulla scorta delle dichiarazioni di testimoni e vittime delle violenze subite in Libia nei campi dove vengono tenuti i migranti in attesa di partire per l'Europa, hanno raccolto elementi in relazione al suo pieno inserimento nell'organizzazione criminale capeggiata da trafficanti libici in particolare in ordine alla collaborazione con i trafficanti in tutte le fasi precedenti e preparatorie del viaggio via mare.
Grazie alle testimonianze raccolte, gli investigatori ritengono il sudanese uno dei carcerieri dei campi in Libia dove vengono tenuti i migranti in attesa di partire per l'Europa e subiscono violenze. Avrebbe partecipato alle fasi preparative della traversata in mare, occupandosi di mantenere l'ordine all'interno degli immobili in Libia dove erano sotto sequestro i migranti, privati della libertà e sottomessi con violenze e minacce. L'uomo, inoltre, sarebbe responsabile di violenze psicologiche e fisiche a persone tenute nei campi, anche con l'utilizzo di bastoni.(ANSAmed).
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