Altri porti di sbarco includono Pantelleria, Ravenna, Reggio Calabria e Catania. Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (21%), Siria (15%), Tunisia (14%), Guinea (10%), Egitto (6%), Pakistan (4%), Mali (4%) e Sudan (3%). "Nel mese di aprile sono stati inoltre segnalati 10 morti e 62 dispersi in 4 diversi incidenti, tutti partiti dalla Tunisia. Questo equivale ad oltre due vittime al giorno lungo questa rotta che, nel mese di aprile, conta il 95% delle vittime in tutto il Mediterraneo.
Dall'inizio dell'anno ad oggi, sono più di 400 i morti e dispersi nel Mediterraneo centrale, circa l'85% delle vittime in tutto il Mediterraneo". "L'Unhcr è presente nei luoghi di sbarco dove continua a supportare con team dedicati le autorità italiane, in collaborazione con le agenzie nazionali ed europee e gli altri partner, per fornire informazioni ai nuovi arrivati e per una pronta individuazione e la tempestiva presa in carico dei minorenni e delle persone più vulnerabili presso servizi e cure specializzati. "L'Unhcr continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell'Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale".
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