(di Nadira Sehovic) (ANSAmed) - SARAJEVO, 9 MAG - Si inaugura nel tardo pomeriggio a Sarajevo con un grande spettacolo all'aperto uno dei più importanti simboli della citta', il ricostruito edificio della 'Vijecnica' - il municipio austro-ungarico che ospitava la Biblioteca nazionale bosniaca, incendiato e distrutto dagli assedianti serbi nell'agosto del 1992, all'inizio della guerra in Bosnia. "Oggi dopo 18 anni di lavori di ricostruzione e a 118 anni dalla sua prima inaugurazione, restituiamo la 'Vijecnica' ai cittadini di Sarajevo perché essa fa parte della loro identità", ha detto il sindaco Ivo Komsic. L'edificio, ricostruito il più fedelmente possibile e con materiali originali, ospiterà l'amministrazione cittadina, una parte del patrimonio librario della Biblioteca Nazionale e il Museo di Sarajevo".

La cerimonia di inaugurazione prevede la partecipazione della Filarmonica di Sarajevo e di altri 200 solisti, danzatori, musicisti, e lo spettacolo verrà coronato dalla proiezione sulla facciata della Vijecnica di un video in 3D che racconta la storia del palazzo intrecciata con la recente storia di Sarajevo.

L'edificio in stile pseudo moresco, costruito nel 1896 sotto il dominio austroungarico, era il municipio di Sarajevo, l'ultimo posto visitato in citta' nel 1914 dall'arciduca Francesco Ferdinando prima di essere assassinato cento anni fa dal giovane nazionalista serbo Gavrilo Princip.

Adibito a biblioteca nazionale nel 1947, dopo la Seconda Guerra mondiale, l'edificio custode della storia e della memoria bosniaca fu bombardato incessantemente dalle 23 del 25 agosto 1992 fino alle 14 del giorno dopo: i proiettili al fosforo provocarono un incendio durato molti giorni, nel quale ando' distrutto circa l'80 per cento di libri, documenti, manoscritti rari e fotografie - oltre due milioni di volumi. E del palazzo rimase solo lo scheletro dei muri esterni. Alcuni dipendenti della Biblioteca che anche quella notte si trovavano all'interno dell'edificio, erano riusciti a domare il primo incendio scoppiato in un angolo, ma quando le fiamme invasero l'intero palazzo, per loro fu impossibile fare qualcosa. "Mentre gli assedianti sparavano contro i vigili del fuoco, vedevamo impotenti le fiamme che ingoiavano i libri, un piano dopo l'altro", ricorda con tristezza Kadira Mujanovic, una delle dipendenti che assieme ad altri sarajevesi, incuranti delle bombe, fecero il possibile per salvare il salvabile.

"Correvamo dentro come ragazzini a prendere casse di libri e all'uscita li gettavamo a bordo di un camion militare", ricorda il violoncellista Vedran Smajlovic. Pochi giorni dopo una sua fotografia in cui suona il violoncello tra i ruderi della Biblioteca fece il giro del mondo. Dopo la guerra molti Paesi, e in particolare l'Unione europea, hanno aiutato a ricostituire il patrimonio librario della Biblioteca nazionale e la ricostruzione del palazzo simbolo di Sarajevo. (ANSAmed)

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