(ANSAmed) - TEL AVIV, 19 GEN - La poesia e la carne: tutto
all'insegna della toscanita'. Un binomio vincente rappresentato
da Dario Cecchini, macellaio in Panzano in Chianti - tra Firenze
e Siena - in questi giorni in Israele per far conoscere, anche
in vista di Expo 2015, la grande qualita' della gastronomia
italiana, in particolare della carne. Anzi la "ciccia" come la
chiama lui. "Si puo' essere convinti che della carne si voglia
sempre il pezzo migliore, ma in verita' - ha spiegato in una
cena intitolata 'meating' nella residenza dell'ambasciatore
italiano in Israele Francesco Maria Talo' - ogni pezzo e' il
migliore se lo si sa preparare". Perche' la filosofia di questo
"macellaio da otto generazioni e, personalmente, da 38 anni" e'
che della carne non si butta via "proprio nulla". Occorre avere
- ha aggiunto recitando Dante - "rispetto dell'animale, della
sua vita, della sua morte, e usare tutto con responsabilità". E
lo ha mostrato - recitando pezzi della Divina Commedia, perche'
la vita e' anche poesia - con i suoi piatti "senza buttare
nulla" della tradizione toscana con al centro "Sua maesta' la
bistecca alla fiorentina" e poi i "Tenerumi in insalata" e la
"Carne in galera". Passando per la bruschetta al ragu' e
all'immancabile "Pappa al pomodoro": il tutto accompagnato dai
vini kasher Terra di Seta prodotti dai viticoltori Della Seta e
Pellegrini, anche loro in Chianti.
Tesori difesi da Cecchini - che di Panzano ha fatto un centro
internazionale della carne - anche ai tempi della Mucca Pazza
quando ha condotto in giro per il mondo la sua personale
battaglia a favore della bistecca e del corretto allevamento
delle bestie. Tesori - nel taglio e nella preparazione - che ora
Israele vuole continuare a conoscere e ad apprendere: il 'Mastro
macellaio' Cecchini tornera' in Israele ad aprile invitato dai
mega chef del paese per una serie di conferenze e di 'cooking
show'.(ANSAmed).
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