(ANSAmed) - TUNISI, 21 GIU - (ANSAmed) - "Kannouta" (barca in
un particolare dialetto tunisino) è un documentario di 40
minuti incentrato sulle ragioni della migrazione illegale dalla
Tunisia e la sua percezione da parte dei giovani tunisini, a
partire dai quartieri poveri di Tunisi. Girato dal regista
locale Zied Ben Taleb e dalla tedesca Margarete Luetke
Twenhoeven, residente da molti anni in Tunisia, personaggi
entrambi attivi sul versante dei diritti umani e della società
civile, il docufilm attende però ancora di essere montato e
ottimizzato per poter uscire nelle sale e partecipare ai vari
festival nel mondo. Proprio per questo i suoi ideatori hanno
appena lanciato una campagna di crowdfunding in rete, mettendo a
disposizione un conto corrente locale sul quale poter versare i
fondi. "In Tunisia - spiega Ben Taleb - siamo tutti i giorni a
contatto con la emigrazione illegale, parole come "Lambadusa" e
"Harraga" (letteralmente coloro che bruciano le frontiere) sono
sempre sulle nostre orecchie e nelle nostre menti. Ma cosa
spinge i nostri amici a rischiare la morte pur di raggiungere le
coste italiane?"
"Kannouta" cerca di spiegarlo intervistando 11 persone di
diverse città e età, compreso il padre di un ragazzo che ha
perso la vita in mare e uno scafista, ma soprattutto cercando di
svelare le sofferenze interiori che spingono una persona a
rischiare la propria vita pur di voler cambiare il proprio
destino. "La libertà di movimento è una bella parola - spiega
Margarete Luetke Twenhoeven - per la maggior parte dei tunisini
che parte illegalmente infatti viaggiare non è facile né
garantito. Con questo documentario, vogliamo che queste persone
possano illustrare al mondo le loro ragioni e cosa il sistema ha
in serbo per loro". (ANSAmed).
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