Massimo Osanna in testa) e di tutto lo staff del Grande Progetto e delle azioni di valorizzazione parallele messe in atto dalla Regione, oggi ha totalmente ribaltato l'idea che se ne aveva in passato, quale luogo di carenze e disfunzioni" ha precisato Pappalardo. La Tunisia, secondo le cifre fornite dall'Istituto nazionale del Patrimonio tunisino (Inp), conta attualmente ben 1200 siti archeologici e 40 musei, e per questo è interessata a valorizzare nel miglior modo possibile la ricchezza del suo patrimonio, per consolidare l'identità nazionale e contribuire allo sviluppo economico del Paese. Del resto i legami tra Tunisia e Italia in campo archeologico e di valorizzazione del patrimonio sono risalenti nel tempo.
Già nel 2002 l'Institut Supérieur des Métiers du Patrimoine de Tunis firmò una Convenzione con l'Universita' Suor Orsola Benincasa di Napoli, (ove Pappalardo era docente di Archeologia Pompeiana) per una formazione inerente al Patrimoine Appliqué aux Métiers de l'Artisanat, al Tourisme du Patrimoine e alla Promotion Touristique du Patrimoine. Anche in quell'occasione Pompei, fra i siti archeologici quello più completo al mondo (mosaici, dipinti, ceramiche, vetri, bronzi), si poneva a modello non solo per la formazione dei restauratori dei siti archeologici ma anche per quell'artigianato artistico che riproduce capolavori antichi anche a fini turistici (souvenir di qualità). (ANSAmed)
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