"Quaranta saranno le parti sociali ed educative interessate a identificare e accompagnare questi giovani, circa cento i collaboratori e gli imprenditori coinvolti nel processo per sostenere la reintegrazione socio-professionale di questi giovani", ha detto Ben Nasr aggiungendo che sono in preparazione workshop e campagne di sensibilizzazione, nonché pubblicazioni specifiche come la guida di accompagnamento all'integrazione socio-professionale dei giovani e un manuale sulla prevenzione della radicalizzazione. Secondo il presidente della Face Tunisia, diversi fattori possono spiegare la radicalizzazione di questi giovani, compresa la destrutturazione dei loro legami familiari o scolastici e le sfide perse di integrazione professionale. Al proposito, il ministro dell'Educazione Hatem Ben Salem ha sottolineato che il reinserimento di questi giovani richiede la mobilitazione di tutti i ministeri e ha ricordato che il programma "Second Chance School" è stato lanciato proprio per sostenere questa categoria di giovani. (ANSAmed)
Riproduzione riservata © Copyright ANSA