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Museo Napoli,scultura Palmira come appello tutela patrimonio

Giulierini, risarcimento simbolico di ingiustizie subite

25 ottobre 2019, 15:00

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - NAPOLI, 24 OTT - Una scultura che rappresenta una testa femminile e proviene dal Museo di Palmira, in Siria, è stata esposta dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann), come appello alla tutela del patrimonio culturale nelle aree di crisi. Il rilievo, raffigurante una testa femminile, è stato acquisito dall'Archeologico nel 1879 ed è oggi esposto nel Salone della Meridiana. L'opera proviene da Palmira ed è databile tra la fine del II secolo d.C. e i primi decenni del III secolo d.C. La scultura verosimilmente, doveva completare un monumento funerario, del tipo a camera ipogeico o a torre. A destra del volto, da riferirsi alla defunta, si scorgono le tracce di un'iscrizione in aramaico palmireno.

La scultura fu acquisita in origine da Luigi Pigorini, che la ebbe in dono del Cavalier Andrea Marcopoli, Reale Console di Portogallo in Aleppo. Divenne poi oggetto di scambio col Museo napoletano, allora diretto da Giulio De Petra: fu infatti inviata insieme ad alcuni materiali preistorici della collezione di Concezio Rosa (medico e paletnologo, la cui collezione oggi è in gran parte conservata presso il Museo Pigorini) in cambio di materiale etnografico per l'appena costituito Museo Nazionale Preistorico Etnografico in Roma. Risulta acquisita a Napoli nel 1879.

"Palmira è un simbolo di giustizia ed esponendo questo prezioso reperto il Mann vuole simbolicamente risarcire l'atto di ingiustizia subito da Palmira. Ricordiamo che anche i curdi sono tra coloro che hanno contribuito a salvare quei territori", commenta il direttore del museo, Paolo Giulierini.(ANSAmed).

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