(ANSAmed) - ROMA, 20 NOV - Sono iniziate a Roma le riprese
del film Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, diretto da
Giulio Base e interpretato da Bianca Panconi, Emma Matilda Lió,
Daniele Rampello, Irene Vetere, Francesco Rodrigo, Marco
Todisco, Domenico Fortunato, Aurora Cancian, Lucia Zotti e
Alessandra Celi.
Le riprese si terranno esclusivamente nella Capitale, nello
splendida cornice del quartiere ebraico, del Lungotevere e
dell'Isola Tiberina. Il film, che si avvale delle scenografie di
Walter Caprara, della fotografia di Giuseppe Riccobene e dei
costumi di Magda Accolti Gil, è stato scritto da Giulio Base, da
Israel Cesare Moscati, regista e sceneggiatore recentemente
scomparso e da Marco Beretta. Il produttore esecutivo è Cesare
Fragnelli.
Segreti, un passato celato, nuove identità e una misteriosa
lettera. Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma racconta la
storia della Shoah, una delle insanabili cicatrici della storia
dell'umanità, ma lo fa in modo inedito, attraverso l'avventura e
la ricerca della verità da parte di un gruppo di giovani
ragazzi.
Il film è la storia di Sofia e quella di un gruppo di ragazzi
cristiani ed ebrei, dove il passato si intreccia col presente.
Il ritrovamento di una lettera e di una misteriosa foto di una
bambina porterà Sofia e i suoi giovani amici alla ricerca della
verità. Una storia in cui il dolore si unisce alla speranza e in
cui diverse religioni diventano una cosa sola. Cercando di
svelare il mistero che si cela dietro quella foto, Sofia e i
suoi amici affronteranno quindi un avventuroso viaggio
attraverso la memoria di un passato doloroso e difficile da
dimenticare come quello del rastrellamento del quartiere ebraico
di Roma e insieme, attraverso l'amicizia e il ricordo,
riusciranno a trasformare tutto questo nell'occasione per
ritrovare una nuova speranza.
"Il nostro film - sottolinea il regista Giulio Base - vuole
restituire la drammaticità di una singola storia, intrecciando e
accompagnando lo spettatore in un viaggio introspettivo nella
coscienza di un gruppo di adolescenti, qualcuno ebreo, qualcun
altro no: bisogna continuare ad approfondire, a studiare,
soprattutto a frequentarsi fra le diverse religioni, perché
anche l'indifferenza può diventare peggio dell'odio… della Shoah
non si parlerà mai abbastanza". (ANSAmed).
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