(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 30 GEN - Sono tutti in positivi i dati dell'economia marocchina, almeno a giudizio dell'Alto commissariato del Piano, che ha reso note le sue previsioni per il 2015 (rapportate allo scorso anno) che guardano con ottimismo al futuro del Regno.
Secondo il bilancio previsionale 2015, il tasso di crescita del Prodotto interno lordo del Marocco per il 2014 dovrebbe attestarsi al 2,6 per cento. Lo stesso dato, per l'anno in corso, dovrebbe salire sino al 4,8 per cento, sostenuto da una domanda interna in netta crescita.
''Numeri'' che comporteranno, sempre ad avviso dell'Alto commissariato del Piano, una riduzione del deficit di bilancio pari al 4,5 per cento, mentre il tasso di inflazione dovrebbe registrare un incremento, passando all' 0,8 per cento rispetto allo 0,4 per cento del 2014.
Previsioni che in un certo senso ribaltano quelle che lo stesso Alto commissariato aveva fatto nel giugno dello scorso anno e che, in un certo senso, rieccheggiavano quelle certo non positive del Fondo monetario internazionale, che ormai da tempo pressa il Regno affinchè dia corso a quelle che l'Fmi ritiene riforme necessarie per allontanare lo spettro incombente di una prosecuzione ulteriore della crisi che, da anni, affligge pesantemente il Paese.
La crescita del Pil sarebbe conseguenza della spinta del cosiddetto settore primario (comparto agroalimentare e pesca) che, dopo la contrazione registrata nel 2014, nel 2015 registrerebbe una netta inversione di tendenza, con un +9,3 per cento.
Le attività non agricole, da parte loro, proseguiranno lungo la strada dell'incremento, che, dal 3,4 per cento del 2014 salirà sino al 4,1 per cento.
La previsioni dell'Alto commissariato del Piano, però, non sembrano convincere completamente gli analisti, soprattutto nella parte in cui esse si basano non su dati certi, quanto su ipotesi - pur se elaborate su modelli matematici - ritenute troppo ottimistiche nella loro indeterminatezza.
Un esempio viene dalle previsioni legate all'agricoltura che sono positive in attesa di una ''buona campagna'', senza darne dei confini economici certi. Così come l'ottimismo sull'aumento delle entrate legate all'industria turistica (che pure sta registrando forti iniezioni di denaro fresco) sembra forse eccessivo se quantifica tale aumento all'1 per cento rispetto allo 0,2 del 2014. Un aumento auspicabile, ma forse non sufficientemente motivato.(ANSAmed).
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