(ANSAmed) - MILANO, 9 MAR - Cocktail micidiale per le Borse
di tutto il mondo. Da una parte l'emergenza Coronavirus che non
risparmia più nessun Paese con un boom di contagi in Europa e,
dall'altra, la caduta del petrolio dopo il mancato accordo
all'Opec+ con l'Arabia Saudita che, sfidando la Russia, ha
deciso di aumentare la produzione e di tagliare i prezzi. In
difficoltà interi stati come la Nigeria, il Venezuela e l'Iraq,
le cui finanze pubbliche sono fortemente dipendenti dai proventi
delle vendite petrolifere. Il greggio accusa il peggior crollo
dalla guerra del Golfo del 1991. I rendimenti dei titoli di
Stato americani crollano con la fuga ai beni rifugio con le
quotazioni dell'oro che salgono a 1.700 dollari l'oncia, ai
massimi dal 2012.
Con lo yen che si è rafforzato toccando il massimo dal 2016 è
crollata Tokyo (-5,07%). Il Giappone peraltro ha rivisto al
ribasso il pil del quarto trimestre mentre il governo e la banca
centrale (Boj) sono pronti ad intervenire per garantire la
stabilità del sistema finanziario. Tra i listini asiatici non è
andata meglio a Seul (-4,19%) con la Corea del Sud che ha
passato all'Italia il triste primato del contagiati
dall'epidemia alle spalle della Cina. Tonfo anche per Hong Kong
(4,23%), Shanghai (-3,01%) e Shenzhen (-3,79%). Panico che non
ha risparmiato le Borse europee con flessioni medie in avvio
intorno all'8 (a metà giornata (Francoforte -6,4%, Parigi -6,6%,
Londra -6%). La peggiore Milano con il Ftse Mib (che è arrivato
a cedere quasi l'11%) sui minimi da 14 mesi, impallata dalle
vendite in avvio con il listino in asta e crolli teorici a
doppia cifra. Sul listino che a metà giornata cede il 9,5% a
18.800 punti.
Si tratta del peggior ribasso dal tonfo del 12,48% segnato
dal listino milanese il 24 giugno 2016 all'esito del referendum
sulla Brexit. Non si salva nessuno con Eni che perde il 16,96%,
Saipem il 19,6 e Tenaris (-16,5%) col crollo del greggio ch
perde oltre il 20%, seguiti dai finanziari mentre lo spread Btp
Bund è volato a 210 punti. Unicredit e Azimut cedono oltre il
13%, Banco e Poste il 12%, Atlantia l'11%. (ANSAmed).
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