(ANSAmed) - ATENE - Tensione sempre in aumento in Grecia tra governo e partiti dell'opposizione sulla vicenda della privatizzazione di parte della Dei, l'azienda pubblica ellenica che produce elettricità. Oggi il governo è in attesa della decisione del tribunale che dovrà esprimersi sul ricorso presentato dall'azienda contro il sindacato del settore che ha indetto uno sciopero di 48 ore chiedendo che l'astensione dal lavoro venga dichiarata illegale e arbitraria. Qualora il giudice decidesse in questo senso e i dipendenti della Dei non rispettassero la sentenza, il governo sarebbe pronto a procedere alla precettazione. Da parte loro i dipendenti dell'azienda si sono detti pronti a proseguire le mobilitazioni contro il disegno di legge che prevede la vendita a privati del 30% della società e mettere se necessario fuori servizio altre centrali elettriche oltre le 13 già bloccate da ieri mattina.
Continuano frattanto anche i contatti tra i leader dei partiti d'opposizione sulla proposta di Alexis Tsipras, il leader di Syriza (sinistra radicale), che mira a far firmare da almeno 120 deputati una petizione per chiedere la riapertura del Parlamento - già chiuso per le ferie estive - e l'avvio di un dibattito parlamentare per l'approvazione di un referendum sulla privatizzazione o meno della Dei. Da parte sua Dimitris Koutsoubas, segretario generale del Partito Comunista (Kke), ha già respinto la proposta di Syriza nella forma in cui viene presentata in quanto il Kke chiede l'abolizione di tutte le leggi approvate nell'ambito delle normative Ue che prevedono la liberalizzazione dell'energia e la privatizzazione della Dei, compreso anche il disegno di legge ora in discussione.
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