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MO: convegno Farnesina,serve un piano Marshall USA-UE

Solo sviluppo economico e cooperazione porteranno alla pace

27 febbraio 2015, 15:46

Redazione ANSA

ANSACheck
(ANSAmed) - ROMA, 27 FEB - "Il nostro e' un grido d'allarme verso Stati Uniti ed Europa. Mediterraneo e Medio Oriente hanno bisogno di un nuovo Piano Marshall, un piano straordinario per lo sviluppo dell'area. Non solo fondi, ma anche infrastrutture e soprattutto con l'obbligo di cooperazione". Lo ha affermato Enrico Molinaro, fondatore e presidente dell'istituto di ricerca "Prospettive Mediterranee" che ha organizzato ieri e oggi a Roma, alla Farnesina, il convegno internazionale "Un nuovo Piano Marshall USA-UE per il Mediterraneo ed il Medio Oriente: sviluppo economico e politiche di cooperazione" conclusosi questa mattina. "Il progetto si propone di convincere Unione Europea e Stati Uniti a trasferire fondi straordinari e know-how avanzati necessari allo sviluppo delle popolazioni locali, vincolate dal loro mutuo impegno a contribuire alla cooperazione pacifica nella regione - ha aggiunto Molinaro -. Il miglioramento delle condizioni economiche locali e la conseguente soddisfazione dei bisogni fondamentali delle persone potrebbe contribuire allo sviluppo sociale, alla sicurezza dell'area e al rafforzamento delle fragili istituzioni democratiche nella regione".

L'incontro e' stato aperto da Marco Carnelos, coordinatore per i processi di pace in Medio Oriente e Siria, MAECI, che ha sottolineato che "nell'area si sta stabilendo un nuovo ordine e quello di cui la regione sta facendo esperienza e' molto simile alle guerre di religione cristiana europee del passato". "Una buona governance per il futuro - ha aggiunto - e' l'elemento cruciale su cui puntare insieme a una equa distribuzione delle risorse e delle opportnita'". Il convegno ha ospitato esponenti del mondo della politica, della finanza e dell'energia provenienti in particolate da Israele e Palestina. Tutti hanno concordato su due punti: lo sviluppo economico come unica strada per raggiungere la pace e l'energia come cardine per crescita e sicurezza. "Lo sviluppo economico dell'area puo' sostenere il processo politico" ha sostenuto Yarom Ariav, ex Direttore generale del Ministero della Finanza israeliano. A lui ha fatto eco Saeb Bamya, ex Deputato del Ministero dell'Economia palestinese, sottolineando l'importanza della cooperazione e la centralita' del ruolo dell'Europa nei negoziati di pace. "Non e' corretto ridurre i problemi dell'area oggi alla presenza dell'Isis. Il terrorismo e' il risultato di tanti errori accumulati negli anni da tutti. Lo sviluppo economico pero' puo' aiutare a ridurre il proselitismo del fondamentalismo islamico" ha affermato Lhou Lmarbouh, esponente dall'Assemblema parlamentare del Mediterraneo (PAM) sottolineando anche quanto sia importante "dar vita a interconnessioni nel mercato e a una unica comunita' energetica". Nader al Khatib, direttore del FOEME/EcoPeace (Palestina), invece, ha evidenziato quanto per essere concreti nella risoluzone dei problemi sia importante "guadagnare fiducia reciproca". Sono intervenuti, tra gli altri, Omar Kittaneh, del Ministero dell'Energia e risorse naturali palestinese, Enrico Granara, coordinatore per gli Affari Multilaterali del Mediterraneo e del Medio Oriente, MAECI, Michelangelo Celozzi, Segretario generale del Med-TSO (Transmission System Operators) e Oded Eran, ricercatore dell'Institute for National Security Studies (Tel Aviv) ed ex ambasciatore d'Israele in Europa.

(ANSAmed).

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