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Da Degas a Renoir, l'Impressionismo in mostra a Roma

A 150 anni da nascita, 160 opere tra maestri più e meno noti

29 marzo 2024, 16:15

Redazione ANSA

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© ANSA/Foto: Stefano Renna

(ANSAmed) - ROMA, 29 MAR - A 150 cinquant'anni dalla prima mostra ufficiale, quella organizzata dal fotografo Nadar il 15 aprile 1874 a Parigi, arriva a Roma Impressionisti - L'alba della modernità, mostra antologica che celebra il movimento al Museo storico della fanteria, dal 30 marzo al 28 luglio, con oltre 160 opere di 66 artisti, tra i quali spiccano Degas, Manet, Renoir e l'italiano De Nittis.

"Una mostra dal taglio particolare, inedito, realizzata appositamente per questo luogo", racconta Vincenzo Sanfo, membro del comitato scientifico diretto da Vittorio Sgarbi e composto anche dall'ex direttore del Musée du Petit Palais e Membre Ecole du Louvre, Gilles Chazal, e dall'ex direttrice del Musée de Chartres e Musée Paul Valeéry, Maithé Vallès-Bled. Divisa in tre sezioni (Da Ingres a L'Ecole de Barbizon, i fermenti dell'Impressionismo; L'Impressionismo; e L'eredità dell'Impressionismo), la mostra, prodotta da Navigare srl, abbraccia un arco temporale che va dall'inizio dell'Ottocento, con opere di Ingres, Corot, Delcroix e Doré, tutte provenienti da collezioni private italiane e francesi, arrivando agli eredi Toulouse-Lautrec, Permeke, Derain, Dufy e Vlamininck, per concludersi al 1968 con un'acquaforte di Pablo Picasso.

Ma non solo. Accanto alle opere poco conosciute dei grandi protagonisti, come Pissarro, Degas, Cézanne, Sisley, Monet, Morisot e Renoir, e insieme a incisioni, libri e oggetti personali, spiccano anche le tele di comprimari come Bracquemond, Forain, Lepic, Millet, Firmin-Girad e Lecomte.

"L'impressionismo non è un movimento, ma una condizione umana - commenta Sgarbi -. È la vita, la possibilità di rappresentare stati d'animo, questo vuol dire la mostra. E portarla qui non è solo sperimentare luoghi nuovi: conquistare uno spazio di guerra con una mostra d'arte che espone anche la teiera di Monet, è portare la pace". (ANSAmed).

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