(di Alessandra Antonelli) (ANSAmed) - DUBAI - Oltre trenta deputati indipendenti, quattro islamisti e tre donne: si presenta cosi' il nuovo Parlamento del Bahrein all'indomani delle quarte elezioni dall'istituzione del diritto di voto nel 2002, la prima dopo la "primavera araba" che ha scosso l'emirato petrolifero nel marzo 2011.
Le elezioni sono state contrassegnate dal boicottaggio in blocco delle opposizioni guidate dal potente movimento sciita Al Wafeq, che alla scorsa tornata elettorale aveva conquistato 18 seggi dell'Assemblea. La decisione era stata presa in segno di protesta perche' "le proposte di cambiamento e dialogo del governo discusse nei mesi precedenti ignorano le legittime richieste del popolo". Tra gli eletti figurano due salafiti e due membri di un gruppo legato ai Fratelli Musulmani, organizzazione politica ritenuta illegale in Bahrein cosi' come in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti che la ha recentemente inserita nella lista delle associazioni terroristiche.
I salafiti, originariamente fautori di un Islam puro, vogliono oggi un'applicazione integrale della Sharia, la legge islamica, basata su una lettura restrittiva del Corano e della "sunna", l'insieme dei detti e dei comportamenti del profeta Maometto. Tre le donne elette, risultato apparentemente modesto che segna invece la tendenza dell'emirato a dare sempre piu' fiducia politica al potenziale femminile: Fatima Al Qatari e Sabah Al Dossari sono state elette al ballottaggio mentre Bodoor Bin Rajab ha raggiunto la maggioranza al primo turno. Nel 2010 solo una donna fu eletta mentre nessuna convinse l'elettorato nelle elezioni del 2006 e del 2002.
Le operazioni di voto si sono concluse sabato con l'elezione di 34 dei 40 parlamentari che compongono l'Assemblea nazionale del Barhein, andati al ballottaggio al termine della prima giornata di voto il 23 novembre. I primi sei deputati erano stati eletti al primo turno.
I dati del dopo elezione indicano che il nuovo Parlamento, in carica per quattro anni, presenta una forte maggioranza sunnita e 13 membri sciiti, tra cui le tre deputate donne. Il Bahrein, ad ampia maggioranza sciita, e' governato da una famiglia reale sunnita. Le accuse di discriminazione nei confronti della popolazione sciita erano state una delle scintille della protesta popolare del 2011 repressa nel sangue con un bilancio di almeno 40 morti.
Il governo, come di regola dopo ogni elezione, si e' dimesso.
Il nuovo esecutivo dovra' essere presentato entro due settimane.
(ANSAmed).
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