- ROMA - "Siamo ottimisti, la bozza di accordo presentata dall'Onu potrebbe essere approvata entro pochi giorni": lo dice all'ANSA Naeem Gheriani, delegato indipendente che partecipa ai negoziati sotto l'egida Onu. I delegati si trovano a Berlino, dove hanno incontrato degli Stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu. "Domani torneremo a Tobruk, Tripoli e nelle altre città, dove sottoporremo la bozza" agli organi competenti. Il popolo libico, continua Gheriani, "preme perché il piano di pace abbia luce verde".Gheriani è un deputato del parlamento di Tobruk, ed ex ministro del governo di El Keib.
La comunità internazionale intanto lancia un nuovo appello ai leader libici "a cogliere l'opportunità di riunirsi sotto l'egida dell'Onu" per trovare un accordo politico che definisca un cessate il fuoco e porti alla creazione di un governo unitario. E' un passaggio del documento della riunione di Berlino, diffuso dalla Farnesina, con i delegati delle varie anime libiche e i rappresentanti degli Stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu, dell'Ue e quelli di Germania, Italia e Spagna. "Il popolo libico merita pace, stabilità e prosperità. Eppure, la Libia si trova ad affrontare nuove minacce alla propria sovranità e integrità", recita il testo. "Gli scontri armati fratricidi sono causa di gravi sofferenze per la popolazione civile, del deterioramento della situazione umanitaria, di una crescita elevata delle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, dell'allontanamento dalle proprie case di grandi masse di persone, del prosciugamento delle risorse statali e dell'imminente rischio del collasso economico e finanziario del Paese".
Inoltre, "gruppi terroristici, così designati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, stanno cercando di mettere radici in una Libia divisa e minacciare la sicurezza dell'intera regione", e "la guerra e l'instabilità in Libia e in altre regioni stanno contribuendo al continuo aumento del numero dei rifugiati, preda di reti criminali, tra cui trafficanti di esseri umani e contrabbandieri di migranti, che prosperano traendo vantaggio dalla divisione del Paese a scapito della pace e della sicurezza e del suo potenziale economico, causando continue perdite di vite umane in mare". (ANSAmed).
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