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Tunisia: premier Essid sulla spiaggia di Sousse, 1 minuto di silenzio

Il sindacato degli imam protesta per "provvedimenti ingiusti"

TUNISI, 03 luglio 2015, 17:35

Redazione ANSA

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Tunisia:premier Essid su spiaggia Sousse,minuto di silenzio © ANSA/AP

Tunisia:premier Essid su spiaggia Sousse,minuto di silenzio © ANSA/AP
Tunisia:premier Essid su spiaggia Sousse,minuto di silenzio © ANSA/AP

(ANSAmed) - TUNISI, 03 LUG - Il premier tunisino, Habib Essid, insieme a numerosi ministri del suo governo, si è recato quest'oggi a Sousse sui luoghi dove esattamente una settimana fa ha avuto luogo l'attentato per osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime. Anche il Regno Unito si è fermato per un minuto per ricordare le persone che hanno perso la vita in questo tragico evento.

La chiusura delle 80 moschee fuori dal controllo statale decisa dal governo verrà intanto completata entro la fine della settimana. Lo ha annunciato l'incaricato di missione del ministero degli Affari religiosi, Slim Ben Cheikh, aggiungendo che il suo dicastero dovrà rivedere anche la nomina di 18 imam. ''Chi non rispetterà gli ordini impartiti dal ministero degli Affari religiosi verrà perseguito penalmente'', ha aggiunto Ben Cheickh.

Il sindacato degli imam protesta per "provvedimenti ingiusti" - Il segretario generale del consiglio nazionale degli imam tunisini, Chiheb Teliche, ha suggerito di includere nelle prediche di oggi, venerdì, 7 punti importanti, tra i quali la denuncia dell'attacco terrorista di Sousse, la campagna contro le moschee e gli imam, il sostegno agli imam cacciati senza giusta causa come Béchir Ben Hassen.

Il segretario generale invita inoltre gli imam a dimostrare pacificamente e annuncia una manifestazione di protesta per l'8 luglio davanti alla sede del ministero degli Affari Religiosi se il ministro, Othman Battikh, non dovesse ritirare quelle che definisce "decisioni ingiuste ed irresponsabili". Circa 400 persone, per il secondo giorno consecutivo, hanno protestato pacificamente davanti alla delegazione della città di Msaken, ad una trentina di km a sud di Sousse, per la cacciata dell'imam Bechir Ben Hassen.

I manifestanti, secondo i media locali, ritengono ingiusta la decisione del ministro degli Affari Religiosi definendola politica e accusando il governo di lobbysmo per cercare di colpire l'Islam.

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