(di Rosanna Pugliese)
MONACO - Alla fine di una maratona trascinatasi nella notte, l'accordo sulla Siria a Monaco viene raggiunto, le ostilità dovranno cessare entro una settimana e gli aiuti umanitari dovranno poter accedere in alcune zone "subito", entro il weekend: lo prevede il documento approvato dall'International Syria Support Group (Issg). È l'esito di una difficile giornata di trattative, tenute all'Hilton alla presenza di delegazioni di 17 stati, segnate da uno scontro, inizialmente, proprio sul cessate il fuoco. I membri dell'Issg si impegnano a esercitare la loro influenza per una immediata e significativa riduzione delle violenze che porti alla fine delle ostilità in tutta la nazione entro una settimana, si legge nell'atto finale. "Siamo lieti di dire che è stato raggiunto un accordo a Monaco, che ci sono stati dei progressi e che questo migliorerà la vita quotidiana dei siriani", ha detto John Kerry, presentando il documento. Oggi l'Onu riunirà alle 16 una task force, composta da membri di Paesi dell'Issg (anche l'Italia) per un piano delle Nazioni unite sugli interventi umanitari.
La giornata di ieri si era aperta con la contrapposizione di due fronti: i russi che si dicevano disposti a una tregua per il primo marzo, e Usa e Ue che chiedevano lo stop immediato ai combattimenti. Mentre Riad faceva sapere che la decisione di inviare le truppe è irreversibile. L'Arabia Saudita è "pronta" a combattere nella coalizione anti-Isis a guida Usa, ha detto il portavoce della coalizione a guida saudita che combatte nello Yemen, Ahmed Al Assiri. Infine, il segretario alla Difesa Usa, Aston Carter, ha presentato a Bruxelles il piano dettagliato per la nova fase della campagna contro Isis in Siria e Iraq, che si concentra soprattutto sulla riconquista di Mosul e Raqqa. Carter ha chiesto agli alleati di aumentare i contributi effettivi alle operazioni entro un mese. Il leader dell'opposizione siriana Riad Hidschab, capo del comitato delle Trattative, ha chiesto che "Assad e i suoi sostenitori fermino gli attacchi contro la popolazione". Parlando alla stampa all'Hilton, ha detto che "gli attacchi a scuole, stazioni sanitarie e quartieri residenziali devono finire".
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