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Marocco, svolta nel 'caso Sahara conteso', oggi l'udienza

Da giustizia militare passa a ordinaria e si riapre il processo

RABAT, 23 gennaio 2017, 12:11

Redazione ANSA

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Una manifestazione di sahrawi in Algeria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una manifestazione di sahrawi in Algeria -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Una manifestazione di sahrawi in Algeria - RIPRODUZIONE RISERVATA

RABAT - Oggi è un giorno importante per le cronache giudiziarie marocchine. In Corte d'Appello a Rabat si apre il procedimento sui fatti di Gdeim Izik, un sanguinoso evento legato alla contesa del Sahara occidentale.

Per la prima volta un processo che è sempre stato relegato nei tribunali militari viene trasferito alla giustizia ordinaria e riparte da zero. Così riprende colore il più spinoso dei casi politici del Marocco, stretto fra la volontà di autodeterminazione dei saharawi e la proposta di autonomia controllata del Palazzo. La vicenda dello sgombero è infatti strettamente legata alla storia dell'ex colonia spagnola annessa dal Marocco nel 1975 e che è ad oggi il caso coloniale più longevo: 42 anni di lotte, denunce, dossier Onu, accuse di tortura e minacce.

Il fatto di cronaca risale al 2010, quando nel corso dello sgombero dell'accampamento di Gdeim Izik, montato per protesta a pochi chilometri da Laayoune, nel Sahara conteso, rimasero uccisi 11 agenti marocchini. In 25 sono stati condannati nel 2013 a pene che vanno dai 20 anni di prigione all'ergastolo. Due imputati sono stati rimessi in libertà, uno è stato scarcerato per motivi di salute, un altro è condannato in contumacia: 21 sono oggi in prigione. Il trasferimento alla Corte d'Appello, deciso dopo l'approvazione di una legge marocchina che vieta ai tribunali militari di occuparsi di civili, dovrebbe spogliare il processo dell'ambiguità che di solito accompagna le sentenze militari, giudicate come casi di giustizia eccezionali. Inoltre permetterà alle famiglie delle vittime di costituirsi. A partire da oggi, il Marocco potrà fare luce su un capitolo rimasto sostanzialmente al buio, tra le carte dei militari, potrà ascoltare le testimonianze dirette di chi era presente, la versione degli imputati, gli argomenti della difesa, secondo un contraddittorio che dovrà stabilire le responsabilità di ciascuna delle parti in causa.

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