ROMA, - Bloccare con azioni di disturbo in mare la navi delle Ong in partenza per le loro missioni di salvataggio dei migranti. E' lo scopo del movimento "Generazione Identitaria", che ha lanciato la campagna di 'crowdfunding' Defend Europe, con l'obiettivo di realizzare una piccola flotta "anti-Ong", per ostacolare la partenza dai porti italiani delle navi, ancora vuote, delle organizzazioni non governative. La campagna è partita dopo la prima azione dimostrativa, realizzata dal gruppo la sera del 13 maggio nel porto di Catania. Quattro attivisti, su una barca a noleggio, hanno cercato di impedire alla nave Aquarius di Sos Mediterranèe di prendere il largo. La barca - raccontano - ha affiancato la nave disturbandone la partenza, fino all'intervento della Guardia costiera che ha bloccato l'azione dimostrativa.
"L'idea dell'azione è partita dagli attivisti identitari italiani e austriaci", ha spiegato ad ANSAmed Lorenzo Fiato, portavoce del movimento, che fa parte di una rete europea di gruppi identitari. "Consideriamo l'immigrazione massiva come un problema comune di tutta l'Europa occidentale".
Dopo il primo atto dimostrativo Generazione identitaria ha lanciato la campagna di crowdfunding Defend Europe. "L'obiettivo è intensificare questo tipo di attività in mare. Stiamo raccogliendo fondi per permetterci imbarcazioni migliori, un equipaggio professionista e degli avvocati", necessari per affrontare le conseguenze legali delle azioni contro le Ong. Secondo quanto riferisce il sito della campagna, l'iniziativa avrebbe raccolto oltre 46 mila euro su un obiettivo di 50 mila.
"Non vogliamo causare problemi alle persone quando vengono portate nei porti", precisa Fiato, ma "rallentare, seguire, disturbare, bloccare le navi delle Ong alla partenza".
A chi li accusa di ostacolare i soccorsi in mare, il gruppo replica che "sarebbe vero se bloccassimo le navi al rientro dei porti, mentre noi impediamo alle navi di salpare".
Secondo il gruppo, ostacolare la partenza delle Ong non sarebbe come bloccare di fatto i salvataggi perché, se non ci fossero quelle organizzazioni, "ad occuparsi dei flussi sarebbero le autorità libiche".
Il movimento è convinto che i migranti arrivino "perché sanno che saranno salvati". Bloccando le Ong, "vogliamo impedire che partano dai loro Paesi e le Ong svolgano il loro lavoro".
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