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Migranti: passo formale Italia con Ue, arrivi insostenibili

Ipotesi blocco porti italiani per navi di soccorso straniere

28 giugno 2017, 15:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ROMA - Passo formale dell'Italia con la Commissione Europea sul tema dell'immigrazione. A quanto apprende l'ANSA, il governo avrebbe dato mandato al Rappresentante presso la UE, l'ambasciatore Maurizio Massari, di porre formalmente al commissario per le migrazioni Dimitris Avramopoulos il tema degli sbarchi in Italia.

Messaggio consegnato dall'Italia alla Commissione: la situazione che stiamo affrontando è grave, l'Europa non può voltarsi dall'altra parte.

È insostenibile, viene spiegato per motivare il passo italiano, che tutte le navi che fanno operazioni di salvataggio approdino in Italia. Altrimenti - sottolineano fonti diplomatiche italiane - si potrebbe arrivare a negare l'approdo nei porti per le navi che non battono bandiera italiana e non facciano parte di missioni europee.

Il governo sta da parte sua valutando la possibilità di negare l'approdo nei porti italiani alle navi che effettuano salvataggi dei migranti davanti alla Libia ma battono bandiera diversa da quella del nostro Paese. Lo si apprende da fonti governative secondo le quali è ormai "insostenibile" che tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo centrale portino le persone soccorse in Italia. L'Italia, sottolineano le fonti, continuerà a salvare vite in mare come sempre ha fatto in questi anni, ma non è più sostenibile che tutto il peso dell'accoglienza debba gravare sul nostro paese. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti e dunque il contributo dell'Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare.

L'eventuale blocco dei porti italiani riguarderebbe non solo le navi delle Organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo centrale ma anche le unità navali inserite in Frontex, l'Agenzia cui spetta il controllo delle frontiere esterne dell'Ue, e in Eunavformed, l'operazione che ha il compito di contrastare nel canale di Sicilia i trafficanti di esseri umani, alla quale partecipano 25 nazioni europee.


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