(ANSAmed) - BRUXELLES, 26 LUG - La Corte di Giustizia Ue deve
"respingere i ricorsi di Slovacchia e Ungheria" contro il
meccanismo di ricollocamento provvisorio obbligatorio dei
richiedenti asilo da Italia e Grecia. E' questo il parere
dell'avvocato generale Yves Bot, secondo cui il meccanismo
contribuisce realmente e in modo proporzionato a far sì che la
Grecia e l'Italia possano far fronte alle conseguenze della
crisi migratoria del 2015".
Nella maggior parte dei casi la Corte accoglie i pareri degli
avvocati generali. Come risposta alla crisi migratoria che ha
colpito l'Europa nell'estate 2015, il Consiglio Ue ha deciso i
ricollocamenti per aiutare l'Italia e la Grecia ad affrontare
l'afflusso massiccio di migranti.
La Slovacchia e l'Ungheria, che, al pari della Repubblica
ceca e della Romania, hanno votato contro, chiedono alla Corte
di giustizia di annullare la decisione sostenendo che ci sono
stati errori di carattere procedurale o la scelta di una base
giuridica inappropriata. Scondo loro la decisione del Consiglio
non risponde alla crisi migratoria né appare necessaria a tal
fine.
Nel procedimento dinnanzi alla Corte, la Polonia è intervenuta
a sostegno della Slovacchia e dell'Ungheria, mentre il Belgio,
la Germania, la Grecia, la Francia, l'Italia, il Lussemburgo, la
Svezia e la Commissione sono intervenuti a sostegno del
Consiglio Ue. Nelle sue conclusioni odierne, che non sono
vincolanti,
l'avvocato generale Bot propone alla Corte di respingere i
ricorsi presentati dalla Slovacchia e dall'Ungheria, confutando
o respingendo le argomentazioni portate dai due Paesi.
(ANSAmed).
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