I parlamentari hanno rifiutato di abbandonare l'aula della Grande assemblea nazionale di Ankara all'una della scorsa notte, quando era prevista la chiusura del dibattito in corso su un pacchetto di 18 emendamenti al regolamento interno, 14 dei quali già approvati. "Il gruppo del Chp non lascia il Parlamento questa notte per protestare contro il tentativo di silenziare l'opposizione", ha spiegato il vice-capogruppo del partito, Ozgur Ozel. Tra le norme più contestate, ci sono le riduzioni da 10 a 3 minuti del tempo concesso per gli interventi ordinari dei deputati e da 40 a 14 minuti per i dibattiti sulle mozioni parlamentari. Misure che, secondo l'opposizione, intendono ridurre ulteriormente il ruolo della Grande assemblea nel futuro sistema presidenziale, approvato con il referendum di aprile e in vigore dal 2019.
Prevista anche la negazione dello status di deputato a chi non presterà correttamente il giuramento: una sanzione mirata ai curdi, come la 'pasionaria' dell'Hdp Leyla Zana, che dopo la sua rielezione nel novembre 2015 ha giurato modificando il testo previsto, aggiungendo anche alcune parole in curdo.
Nelle ultime settimane, l'opposizione turca ha avviato diverse iniziative di protesta, tra cui la 'marcia per la giustizia' da Ankara a Istanbul, denunciando lo stato d'emergenza come un 'contro-golpe' di Erdogan per eliminare i suoi avversari politici. Dal fallito colpo di stato di un anno fa, in Turchia oltre 50 mila persone sono state arrestate e 110 mila licenziate o sospese dalle pubbliche amministrazioni.
(ANSAmed).
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