A presiedere i lavori sarà il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che nei giorni scorsi è stato tra i leader più duri contro Trump e Netanyahu, definendo Israele uno "stato terrorista e assassino di bambini" e accusando Washington di essere diventata complice nei suoi "spargimenti di sangue". A Istanbul giungeranno 22 capi di stato e di governo, tra cui il presidente palestinese Abu Mazen, il re di Giordania Abdallah II, e il presidente iraniano, Hassan Rohani. Egitto, Emirati Arabi e Marocco saranno rappresentati a livello di ministri degli Esteri, mentre l'Arabia Saudita sarà presente con il ministro per gli Affari Islamici, Saleh bin Abdulaziz al Alshaikh. I membri dell'Oic, che rappresentano 1,6 miliardi di musulmani nel mondo, giungono al summit con una posizione unanime di condanna, ma con sfumature diverse. "Sembra che alcuni Paesi arabi evitino di sfidare Trump" perché "gli fa paura", ha detto oggi il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.
Quest'ultimo tuttavia prevede che dal vertice esca un "messaggio forte", che comprenda anche la richiesta a tutta la comunità internazionale di riconoscere la Palestina come Stato.
(ANSAmed).
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