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Erdogan trionfa in Turchia. Sfidante, accetto sua vittoria

Boom nazionalisti gli lascia anche il controllo del Parlamento

25 giugno 2018, 09:30

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(di Cristoforo Spinella).

(ANSAmed) - ISTANBUL, 25 GIU - "La competizione non è stata equa, ma accetto che (Recep Tayyip Erdogan) abbia vinto". Così detto Muharrem Ince, principale candidato dell'opposizione nel voto presidenziale in Turchia, in un messaggio inviato via WhatsApp in diretta a un giornalista del canale tv Fox, ammette la sconfitta.

Finora, il suo Chp aveva contestato i dati diffusi dall'agenzia statale Anadolu, che a spoglio pressoché concluso (98,4%) davano a Erdogan il 52,5% dei consensi, e dunque la vittoria al primo turno. Già ieri sera, il presidente festeggiava: "Una vittoria della democrazia", ha detto in un breve discorso, mentre nel centro di Istanbul i sostenitori del Sultano sfilavano con caroselli di auto inneggiando ad Allah. Anche la coalizione che sostiene Erdogan mantiene la maggioranza assoluta in Parlamento, grazie al risultato sopra le attese dei nazionalisti dell'Mhp, veri vincitori di questo voto.

Senza di loro, l'esito sarebbe stato rovesciato. Ora, per il Sultano si profila un mandato di cinque anni con poteri quasi assoluti, ma in un Paese sempre spaccato a metà. Per il nuovo esecutivo la priorità sarà l'economia, dopo il crollo della lira turca che negli ultimi due mesi ha perso il 20%.

Forte la delusione per l'opposizione. Dopo il bagno di folla nelle piazze, lo sfidante laico Muharrem Ince non ha tradito nelle urne, superando il 30%: un risultato che il suo Chp non toccava dagli anni Settanta. Ma non è bastato. Deludente la performance dell'ex ministra degli Interni nazionalista Meral Aksener, che si ferma poco sopra il 7%, dietro anche a Selahattin Demirtas, il leader carismatico curdo candidato dal carcere, all'8,2%.

Per il Parlamento, la coalizione del Popolo Akp-Mhp si assicura circa 340 dei 600 seggi con il 53,5% complessivo. Ma il partito di Erdogan perde molti consensi e senza i nazionalisti, che con l'11% ottengono una cinquantina di seggi e si rilanciano al centro della scena politica, non sarebbe riuscito a tenere la maggioranza assoluta. Ora, è probabile che l'agenda di governo ne risulti fortemente influenzata. L'alleanza della Nazione del Chp con il Buon Partito di Akesener e gli islamisti del Sp si ferma a 191 seggi con il 34%. In Parlamento entrano ancora i filo-curdi dell'Hdp, superando la soglia di sbarramento del 10% e conquistando 67 deputati. L'affluenza alle urne è stata alta, come sempre in Turchia.

Secondo l'Akp, è all'87%. "Una lezione di democrazia", l'ha definita Erdogan che ha poi aggiunto: "I risultati sono chiari.

Spero che nessuno danneggi la democrazia gettando ombre sull'esito del voto per nascondere il proprio fallimento". In una giornata di forte tensione, con denunce di brogli in molti seggi, soprattutto nel sud-est curdo, sono stati fermati anche 10 osservatori elettorali stranieri, nelle urne per conto dell'Hdp. Tra loro, anche 4 italiani, tre dei quali rilasciati poco dopo essere stati bloccati dalla polizia a Diyarbakir perché accusati di non avere un regolare accredito. Fino a stasera era invece ancora in stato di fermo un'italiana fermata a Batman, centro minore sempre nel sud-est, identificata come Christina Cartafesta. In queste ore, le autorità italiane in Turchia seguono il caso. (ANSAmed).

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