Secondo il sindaco, bisogna investire le risorse per gestire meglio i flussi. "E' bene metterselo in testa, i flussi non si fermeranno. Quando una donna con un bimbo decide di rischiare la vita in mare, salendo su un barcone senza nessuna garanzia di arrivare viva, è perché non ha alternative. Ci hanno tacciato di essere buonisti perché siamo favorevoli all'accoglienza (è stata proprio Barcellona a risolvere lo stallo della Open Arms lo scorso anno, accogliendo 60 migranti dopo il rifiuto di Italia e Malta, ndr), ma siamo solo pragmatici. Se la Ue vuole sopravvivere al futuro, deve stabilire le responsabilità'".
Sulla questione della Catalogna, il sindaco di Barcellona non ha dubbi: "Non sono a favore dell'indipendenza, ma la Catalogna ha il diritto di decidere in maniera democratica. Ed e' legittimo procedere con la scelta del referendum", sostiene. Poi precisa: "Ci vuole una soluzione politica, non attraverso le Corti, e sono convita che il modo giusto per risolvere la crisi è un altro referendum perché, ricordiamoci, quello precedente non era vincolante e il risultato non può essere considerato democratico. Occorre tornare a una nuova consultazione sulla quale le due parti, Madrid e Barcellona, si trovino d'accordo".
Una soluzione, secondo il sindaco, potrebbe essere una Confederazione di stati. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA