Situazione che contribuisce alla grave crisi sanitaria che coinvolge i due milioni di palestinesi che qui vivono. Senza un'intervento immediato, rileva l'Onu, la falda acquifera sarà irrimediabilmente danneggiata. Inoltre, alcuni villaggi palestinesi a Hebron hanno visto le loro condotte d'acqua distrutte dagli israeliani e ora gli abitanti sono costretti ad acquistare l'acqua, ben costosa, da camion cisterna sia per le case che per i loro animali. A denunciarlo davanti al Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite è stato Michael Lynk, responsabile dei diritti dell'uomo nei territori palestinesi occupati. Secondo il rappresentante Onu, il fatto che Israele privi gli abitanti dei territori palestinesi delle risorse naturali per farle proprie ''è una violazione della sua responsabilità giuridica in quanto potenza occupante''. Link ha anche ricordato che il diritto internazionale garantisce alle popolazioni occupate l'accesso alle risorse naturali: ''l'acqua, il suo controllo e la sua gestione sono elementi essenziali dell'esercizio della sovranità nel mondo moderno''. Lynk ha infine denunciato che da quando, tre anni fa, ha assunto la sua funzione di Responsabile dei diritti dell'uomo nei territori palestinesi, ''Israele non ha mai autorizzato il suo ingresso nei territori occupati''.(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA