"Nel 2018 l'interscambio tra Italia e Turchia ha sfiorato i 20 miliardi di dollari. Siamo il quinto partner di Ankara, il secondo in Europa, nonché il terzo mercato per l'export turco", ha ricordato l'ambasciatore Gaiani, sottolineando che dopo un periodo di difficoltà "la Banca mondiale prevede per la Turchia una crescita del 3% nel 2020" e ci si attende anche una ripresa dei consumi interni anche perché "l'inflazione sta calando a una cifra". Un rafforzamento dei rapporti economici può essere possibile anche grazie al ruolo della Camera di commercio italiana, che è "tra le prime cinque al mondo", ha aggiunto l'ambasciatore. Il 2019 sembra però destinato a chiudersi con una contrazione dell'interscambio, alla luce della "forte svalutazione della lira rispetto all'euro e delle difficoltà finanziarie degli imprenditori turchi nel campo manifatturiero", ha spiegato il direttore dell'Italian Trade Agency in Turchia, Riccardo Landi. Secondo i dati dell'Istituto di statistica di Ankara, Tuik, nei primi 9 mesi del 2019 l'interscambio è diminuito del 12,4% su base annua. Per Landi si tratta però di "un momento di pausa e non di crisi". Tra i rappresentanti di imprese italiane e turche che hanno partecipato al forum c'era anche Ahmet Kirman, vicepresidente e general manager di Sisecam, che ha annunciato l'inaugurazione sabato del secondo stabilimento in Italia della sua azienda produttrice di vetro a Manfredonia, in Puglia, alla presenza del premier Giuseppe Conte.(ANSAmed).
YLL
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