Lacrime di gioia dopo mesi difficili: "Quando i russi arrivarono - ha raccontato al giornale turco Sabah - noi eravamo a Yalta. Siamo subito tornati a Potlova, ma casa nostra, per fare le valige e scappare verso Istanbul, poi abbiamo saputo che anche la piscina era stata attaccata dai russi, siamo fortunati ad essere andati via in tempo". Diventata cittadina turca nel 2014, la giovane nuotatrice ha cambiato il suo nome da Solonceva a Gunes: "perché entrambe le parole significano 'sole'", ha poi spiegato, raccontando che la sua famiglia aveva intenzione di trasferirsi in Svezia,ma hanno poi scelto la Turchia perché "lì fa troppo freddo".
Cambiato Paese, Viktoria non ha cambiato nulla nella sua nuotata fluida e possente che l'aveva già portata a quattro medaglie a mondiali giovanili di Dubai nel 2013, dove aveva però vinto l'oro solo nei 200 rana, la sua gara. Messo in tasca il passaporto turco a dicembre, otto mesi dopo, a Singapore, invece, la giovane neo-turca è esplosa e le quattro medaglie d'oro l'hanno portata in cima al mondo delle nuove stelle della piscina, tanto che la Fina (la federazione internazionale del nuoto) le ha assegnato il premio di miglior nuotatrice del mondiale. Il suo tempo sui 200 rana è ovviamente record mondiale juniores, ma la Gunes a Singapore ha battuto anche il record mondiale nei 200 misti. Ora la Gunes, che nuota per il Fenerbahce, è la grande speranza della Turchia per le Olimpiadi di Rio del prossimo anno, dove i turchi sognano la prima medaglia della loro storia in piscina. Lei, non ha paura della responsabilità, anzi, parlando con la stampa turca ha accettato la sfida, facendo riferimento a uno show televisivo di successo in Turchia che racconta la storia del sultano Suleiman il Magnifico e della sua consorte, ucraina, Rolexana,che cambiò poi nome in Hurrem: "So che è Rolexana l'ucraina più famosa della Turchia, ma io voglio diventare la nuova Rolexana", ha detto. Per farlo dovrà trasformare la piscina olimpica nel suo sultanato. (ANSAmed
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