"Ora come non mai c'è bisogno di
pellegrini in Terra Santa", è quanto ha detto monsignor Liberio
Andreatta, responsabile dell'Opera Romana Pellerginaggi (Orp),
che sta guidando un viaggio tra Israele e Palestina con
un'ottantina di fedeli. "Si può dire - ha osservato in una
dichiarazione rilanciata dall'ufficio stampa dell'Orp - che in
questo Paese i pellegrini costituiscano il terzo popolo, dopo
quello di Israele e di Palestina, un popolo itinerante nei
luoghi sacri a tutte le religioni, a quella cristiana come
all'ebraica e alla musulmana. Il popolo dei pellegrini è una
parte integrante della popolazione locale e se viene a mancare,
manca un pezzo del Paese e con esso - avverte Andreatta - anche
un futuro di pace".
Il pellerginaggio, cominciato lunedì scorso, ha già toccaro
Gerusalemme, Betlemme e, oggi, il lago di Tiberiade e Nazareth.
"Qui è veramente tutto sotto controllo - ha osservato il
monsignore-. A Gerusalemme come a Betlemme o a Nazareth, nessuno
ha il benché minimo interesse ad amplificare le difficoltà e men
che meno a creare situazioni di pericolo o anche solo di
disagio, non foss'altro che per banali ragioni economiche... Mai
è stato torto un solo capello a un pellegrino".
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