(di Cristiana Missori)
''Le misure di sicurezza negli
aeroporti egiziani sono state elevate agli standard
internazionali. A certificare il lavoro da noi finora svolto, di
qui a poche settimane, sarà una società straniera specializzata
nella sicurezza degli scali aeroportuali''. A dirlo, il ministro
del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, che incontrando oggi al
Cairo alcuni giornalisti italiani, ha voluto rassicurare
nuovamente il mercato e ringraziare Roma ''per non avere messo
lo 'sconsiglio' dopo la tragedia dell'aereo russo'' schiantatosi
nel Sinai e per avere ''mantenuto una posizione equilibrata e
ragionevole''. ''La verifica da parte di una società terza - ha
spiegato il ministro - garantirà la massima trasparenza''. A
verificare il lavoro delle autorità egiziane - fa sapere -
potrebbe essere ''la statunitense Kroll che ha realizzato i
sistemi di controllo all'interno del Jfk di New York e degli
scali di Chicago, Boston, Londra, Gedda e Doha o forse la
britannica Control Risks''. In ballo ci sarebbe anche una
compagnia tedesca. Una mossa che metterebbe così al riparo il
Paese da critiche sulla sua capacità di garantire la sicurezza
dei suoi cieli e che potrebbe già avere dato i primi frutti. Di
qui a pochi giorni, anticipa Zaazou, ''la Gran Bretagna
ripristinerà i collegamenti aerei con il Mar Rosso''. Un blocco
che dopo l'esplosione in volo dell'Airbus russo era stato
fissato dalle compagnie aeree britanniche fino al 6 gennaio
prossimo. ''Sono fiducioso che presto anche Mosca toglierà il
divieto di volare da e verso l'Egitto''. Finora, ricorda,
''dall'inchiesta in corso non è giunta la conferma ufficiale che
si sia trattato di una bomba. Aspettiamo quindi i risultati
definitivi''. Nel frattempo, però, il Paese non intende piegarsi
alla minaccia terroristica e l'attività di governo per
risollevare le sorti del turismo egiziano non si ferma. ''Siamo
intenzionati a cambiare la percezione negativa che si ha
dell'Egitto e a rilanciare la destinazione'' a 360 gradi. Sul
tavolo per il prossimo semestre ''il governo ha stanziato 5
milioni di dollari''. Le mete da promuovere, oltre all'Egitto
faraonico e al Mar Rosso, sono quelle della costa Nord del
Mediterraneo ''su cui ci concentreremo molto nei prossimi
anni''. A sorpresa, Zaazou parla ''del rilancio del deserto
Occidentale''. ''Vogliamo far tornare i turisti nelle oasi'',
sottolinea. Il mercato italiano, torna a rimarcare ''è per noi
uno dei più importanti. Ma servono più voli dall'Italia''. Per
questo, ''intendiamo aprire collegamenti diretti da Roma e
Milano Malpensa a Luxor''. Sono certo, conclude fiducioso, ''che
nel 2016 i turisti torneranno in Egitto''. (ANSAmed).
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