Un eden formato dalle isole di Monteagudo, Faro e San Martiño, e dagli isolotti di A Agoreira, Penela dos Viños, Carabelos e Ruzo.
Le prime due isole sono collegate dalla spiaggia di Roda, una mezzaluna immacolata disseminata di dune lambite da acque cristalline, descritta del quotidiano britannico The Guardian come la più bella del mondo, anche più delle arene bianche dei Caraibi o delle perle del Mediterraneo. La visita è consentita solo su prenotazione, così come l'approdo di barche e natanti sottoposto a numero programmato. Un'oasi di quiete, proprio per l'accesso limitato di turisti. Tuttavia, il tetto massimo è ignorato dalle quattro compagnie marittime - Mar de Ons, Nabia, Tour Rias Baixas e Rias Gallegas - che collegano l'arcipelago da Vigo, Baiona e Cangas, sulla foce della Ria di Vigo. I controlli effettuati dalla guardia civile fra il 3 e il 5 agosto hanno rilevato l'emissione di quasi il doppio dei biglietti, 4000 al giorno rispetto ai 2.200 consentiti. Questo il motivo per cui tre ferry carichi di bagnanti sono stati ieri rimandati indietro dalle forze di polizia, suscitando la protesta dei turisti rimasti a terra, che hanno denunciato le compagnie marittime per la vendita fraudolenta dei biglietti. All'assessorato all'Ambiente della giunta di Galizia spiegano che le compagnie di navigazione erano state avvertite di attenersi alle quote massime previste e alla legge, pena l'interruzione forzata del servizio. E, nei casi di recidiva, sono scattate le sanzioni, che però non sembrano essere un deterrente efficace. Negli ultimi tre anni, l'amministrazione ha imposto 6 multe per violazione delle quote, per un valore di appena 6mila euro ognuna. Una somma irrisoria se si calcola che un biglietto per adulto costa 18,50 euro; moltiplicati per i 2mila passeggere supplementari rispetto al limite fissato, equivalgono a 37mila euro al giorno.
"E' un problema di buon senso, non si può essere tanto avidi e distruggere un patrimonio naturale unico", ha protestato il presidente del Parco Nazionale marittimo-terrestre, José Antonio Fernandez Bouza, in dichiarazioni ai media. "L'eccesso di turisti distrugge habitat protetti e comporta un consumo d'acqua per il quale non c'è sufficiente approvvigionamento", ha aggiunto. Per di più, a fronte di un'emergenza o incendi, può comportare un rischio per i turisti in caso di evacuazione forzata, dato che la protezione civile ha calibrato gli interventi sul numero di presenze consentite. Per cui, con il regolamento alla mano, il responsabile del parco minaccia di chiedere la revoca dei permessi di trasporto alle compagnie marittime per "violazione molto grave" della normativa. I collegamenti con l'arcipelago sono previsti solo durante la settimana santa di Pasqua e nei fine settimana di maggio, giugno, settembre e ottobre, mentre sono giornalieri a luglio ed agosto. Ai 2.200 visitatori ammessi in alta stagione si aggiungono 800 soggiornanti nel camping sull'isola di Monteagudo.
La riduzione da 800 a 550 posti nel campeggio e da 2.200 a 1.800 del numero chiuso di bagnanti, decisa nel 2011 dalla giunta di Galizia, provocò una rivolta delle compagnie marittime, per il "grave pregiudizio economico" provocato. Per cui l'amministrazione fu costretta a fare marcia indietro e riportare i flussi al numero originario.
Il comune di Vigo, guidato dal sindaco socialista Abel Caballero, ha avviato una campagna perché le isole Cies siano riconosciute Patrimonio dell'Umanità. Ma non sono mancate frizioni con la Xunta regionale presieduta da Alberto Nuñez Feijoo, del Partido Popular, che ha giocato d'anticipo, proponendo come patrimonio dell'Unesco l'intero Parco nazionale, che include oltre alle Cies, gli arcipelaghi di Ons, Salvora e Cortegada. (ANSAmed).
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