Nell'ottobre scorso la Catalogna ha registrato 1,48 milioni di turisti stranieri, pari a -5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e mentre il resto della Spagna segnava arrivi record di visitatori, secondo il rilevamento del patronato Exceltur, che raggruppa le imprese del settore. Nelle prime due settimane seguite alla consultazione illegale, l'attività turistica ha registrato una flessione del 15%, mentre le prenotazioni dei voli scendevano del 22%. La tendenza al ribasso è continuata anche nel primo semestre dell'anno in corso, con una caduta del 3% dell'occupazione alberghiera e del 7,2% del fatturato. Tuttavia, il mese di giugno ha registrato una timida ripresa, con due milioni di turisti stranieri, pari a un aumento di circa il 3% rispetto allo stesso mese del 2017, secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica. Quanto alla reputazione internazionale, la città della Sagrada Familia ha perso circa 4 punti nella classifica globale, passando dai 79 dell'8º posto ai 74,6 dell'attuale 15º posto.
Secondo fonti del Reputation Institut citate dai media, la percezione dei cittadini a livello globale è stimata non solo in base alla bellezza o alla crescita economica di una regione, ma tenendo conto delle tensioni geopolitiche, dei nazionalisti e del malessere sociale della popolazione, che condizionano decisioni future di individui e aziende. Barcellona si è vista danneggiata "in tutti gli aspetti razionali che conformano la reputazione", secondo le fonti. Il processo indipendentista, con la proclamazione unilaterale della repubblica catalana, lo scorso 27 ottobre, ha provocato il trasferimento della sede legale di 4.000 aziende dalla regione e il fallimento della candidatura per ospitare l'Agenzia Europea per i medicinali (EMA). Con la 'crisi' di Barcellona, la Spagna non ha alcuna delle sue città nel top ten della classifica globale, dove tuttavia Madrid ha conquistato due posti rispetto allo scorso anno, attestandosi al numero 19, dietro il capoluogo catalano.
(ANSAmed).
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