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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Le 7 priorità politiche del Mite per il 2022

Dal Pte alla “transizione burocratica”: l’atto d’indirizzo per l’anno in corso e il triennio. Riorganizzazione ministero, “un processo complesso”. Le indicazioni su capacity, maggior tutela e Pnrr (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Sono sette le priorità politiche che il Mite ha individuato per il 2022 e per il triennio 2022-2024. In cima alla lista ci sono il Pnrr e il Pte, ovvero il Piano per la transizione ecologica, ma anche da tutti gli altri punti arrivano indicazioni interessanti sulla direzione che il ministero vuole intraprendere. C’è anche la “transizione burocratica”, il termine creato dal ministro Cingolani per descrivere la necessità di velocizzare gli iter e che ora diventa parte integrante del decreto.

Nello specifico, si tratta dell’“Atto di indirizzo sulle priorità politiche per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024”. Il decreto ministeriale è stato firmato da Cingolani il 12 novembre ed è stato registrato alla Corte dei Conti il 7 dicembre 2021.

Com’è possibile osservare dalla grafica di QE, le priorità indicate sono sette: 1. Pnrr e Pte; 2. decarbonizzazione, sostenibilità e competitività energetica; 3. economia circolare e prevenzione dell’inquinamento atmosferico; 4. tutela della biodiversità terrestre e marina e digitalizzazione dei Parchi e delle Aree marine protette; 5. prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, difesa del suolo, tutela della risorsa idrica e risanamento ambientale; 6. azioni internazionali per la transizione ecologica e per lo sviluppo sostenibile; 7. efficienza amministrativa, transizione burocratica ed educazione ambientale.

Nelle premesse, il ministero non nasconde che il processo di organizzazione del Mite è “complesso”, ma parla anche di “una tappa importante nel percorso di tutela dell’ambiente e di transizione ecologica”. Si sottolinea poi, nell’attuazione del Pnrr, il ruolo delle società vigilate e controllate dal ministero, “che saranno coinvolte anche direttamente nella realizzazione dei programmi di riforme”.

Per la sfida del Pnrr, si ricorda che all’inizio dell’anno “l’organico del Mite sarà potenziato con risorse di personale aggiuntivo e sarà reso operativa la Struttura di Missione per la gestione del Pnrr”.

Nell’ambito del processo di transizione ecologica - scrive il Mite “assume rilevanza anche il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai) con il compito di valorizzare la sostenibilità ambientale e  socio-economica delle diverse aree, ridurre gli impatti complessivi derivanti dalle attività upstream e accompagnare il processo di decarbonizzazione”.

Vi sono poi indicazioni sul sistema delle aste, sui settori hard-to-abate e sull’efficienza energetica. Quanto alla sicurezza energetica, il Mite ricorda che “nell’ambito delle forniture e dell'approvvigionamento all’ingrosso e nelle modalità di superamento al 2025 della produzione di energia elettrica con il carbone.
Con l’incremento dell’energia rinnovabile sarà necessario porre in essere tutte le azioni riguardanti gli accumuli di energia, nell’ottica della sostenibilità, valorizzando tecnologie a basso impatto ambientale, avendo riguardo anche al meccanismo del capacity market, per il tempo che sarà necessario”.

Sull’organizzazione del mercato, il 2022 dovrà “dare adeguato spazio al previsto superamento del regime di ‘maggior tutela’ che ancora oggi interessa milioni di famiglie e piccole imprese, preparando tale passaggio con attenzione al livello di consapevolezza e informazione dei consumatori e attraverso strumenti che favoriscano la concorrenza e l’efficienza dei prezzi. Dovrà essere data attuazione, inoltre, allo strumento dell’elenco venditori, in modo da accrescere la trasparenza verso i consumatori e qualificare il segmento della vendita sul mercato retail”.

Infine, il ministero indica le priorità sulla formazione del personale, sui nuovi reclutamenti, sulla digitalizzazione e la dematerializzazione dei processi e per “rafforzare la cultura della consultazione pubblica quale strumento sia di composizione di istanze diverse sia di velocizzazione degli iter procedurali”, impegnandosi ad accelerare i tempi per l’adozione dei provvedimenti attuativi. A questo si unisce, come da punto 7, l’intenzione di procedere verso “un efficientamento delle procedure” anche tramite “un adeguato supporto alle Commissioni tecniche Via-Vas e Pnrr-Pniec”.